Domenica sciopero degli addetti alla sicurezza: possibili disagi all'aeroporto di Treviso
Braccia incrociate per quatto ore per il rinnovo del contratto scaduto nel 2015
| Isabella Loschi |
TREVISO - Sarà una domenica di passione per chi dovrà viaggiare in aereo. Per domenica 17 luglio gli addetti della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza hanno indetto uno sciopero per il rinnovo del contratto nazionale scaduto nel 2015. La mobilitazione, proclamata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e alla quale hanno aderito le sigle sindacali trevigiane, si articolerà in quattro ore di astensione dal lavoro e coinvolgerà anche lo scalo aeroportuale Canova di Treviso.
“Alla rottura della trattativa e a questa seconda giornata di agitazione degli addetti del comparto si è arrivati in seguito alle dichiarazioni delle rappresentanza datoriali che, anziché presentare una seria proposta salariale e di applicazione degli adeguamenti contrattuali previsti dalla legge in materia di organizzazione del lavoro, salute e tutele, si sono dette prive di mandato da parte delle aziende associate”, hanno riportato i segretari generali Alberto Irone Filcams Cgil Treviso, Patrizia Manca Fisascat Cisl Belluno Treviso e Massimo Marchetti Uiltucs Uil Treviso.
“I lavoratori di questo settore se la passano molto male: dopo i lunghi periodi di stop e di compressione lavorativa dovuti all’emergenza sanitaria, vivono ancora adesso una situazione difficile, penalizzati oggi più che mai da carichi di lavoro pesanti legati alla cronica mancanza di personale e da un’organizzazione dei turni che non mira a conciliare tempi di vita e di lavoro. Inoltre, sono a rischio a causa delle continue violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza, e per la carenza di tutele specifiche per le mansioni che svolgono”.
“La mobilitazione - aggiungono Irone, Manca e Marchetti - vuole mettere l’accento anche sulle pecche di un comparto basato su contratti d’appalto pubblici e privati al massimo ribasso, in cui la mancata definizione di norme per la tenuta occupazionale e a garanzia delle professionalità impatta drammaticamente sulle vite di lavoratori e lavoratrici e sulla qualità stessa delle rilevanti attività per le quali sono impiegati”.