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27 novembre 2024

Montebelluna

Giavera del Montello ricorda la sua storia con il Palio dei Bisnenti

Una tradizione che coinvolge non solo l’intera comunità ma anche i paesi vicini

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Giavera del Montello, Palio dei Bisnenti

GIAVERA DEL MONTELLO – Una tradizione che si rinnova quella del Palio dei Bisnenti a Giavera del Montello dove da 21 anni si tiene questa manifestazione che in paese coinvolge tutti. L’appuntamento è per venerdì 21 luglio alle 19 con le prove ufficiali del Palio, mentre sabato alle 18 si tiene il Palio Piccoli Bisnenti che ha per protagonisti i bambini, alle 19 il Palio Paesane Bisnenti e alle 21 “El tajo dea gadia” altra competizione che riscuote sempre un grande tifo: “la gara simula una scorreria di paesani sul Bosco del Montello per procurarsi la legna. Dopo aver immobilizzato la guarda all’accesso del bosco, rubano un carro e un “segon”, tagliano delle piante, le riducono in tronchetti, li caricano sul carro e, nel ritorno verso casa, vengono nascoste e depositate lungo il percorso”.

Ma sarà domenica 23 il giorno clou dell’evento in cui si tiene la gara vera e propria del XXI Palio dei Bisnenti, a partire dalle 19. In gara le squadre delle località montelliane i cui atleti si cimenteranno un percorso tutt’altro che facile (a tratti anche sterrato) nel tirare un carretto carico di legna. Due le "fermate della guardia" dove parte della legna sarà scaricata alleggerendo il carro man mano che i “paesani” delle varie squadre si avvicinano al traguardo. Lo scorso anno ad avere la meglio è stata la formazione di Via Bolè con un tempo di 7.10.94 ed a seguire le compagini di: Via Vittoria (7.25.89), Montebelluna (7.29.00), Crocetta (7.41.69) e Selva (7.42.23).

“Chi erano i Bisnenti o Pisnenti del Montello? – scrive nel sito del Palio, l’ex sindaco Pietro Zanatta, spiegando l’origine della competizione -. Con questi termini sin dalla prima metà dell”800 e nella seconda vennero denominati i circa 7-8 mila residenti dei 13 paesi Montelliani (Nervesa, Bavaria, Giavera, Selva, Lavajo, Volpago, Martignago, Venegazzù, Caonada, Biadene, Busco, Ciano e S. Mama), che sopravvivevano grazie ad una sistematica attività di spogliazione del bosco. Le due parole indicavano in origine i contadini senza terra, i boscaioli senza bosco, ma furono applicate ai Montelliani per sottolinearne più efficacemente le miserrime condizioni di vita, divenendo sinonimi di due volte niente, cioè di nullatenenti”. Ma il Palio non è solo una gara ma anche una festa infatti coincide con la sagra del paese.

Foto dalla pagina Facebook del Palio

 



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