454 FIRME PER DIRE "NO" ALLE BARRIERE DELL'A27
Consegnate al sindaco dal movimento "I Veneti"
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO - Non si arrendono i residenti della Val dei Fiori. Sono 454 le firme depositate nelle settimane scorse in comune dal responsabile provinciale del movimento I Veneti, Ivan Salvador, promotore nei mesi scorsi di una raccolta firme per ribadire il "no" dei residenti all'installazione delle barriere fonoassorbenti lungo l'A27.
Queste 454 firme si aggiungono alle proteste già sollevate nei mesi scorsi dai residenti di via del Bersagliere e dal comitato spontaneo di residenti "Barriere sì, ma dove servono", che a giugno aveva deciso di ricorrere al TAR.
Delle barriere lungo l'A27 se ne parlò anche in sede di consiglio comunale, lo scorso 28 settembre, con un'interpellanza del consigliere Adriano Botteon (PD) alla quale il sindaco, Gianantonio Da Re, replicò spiegando come, su tale questione, l'unica persona ad avere l'ultima parola fosse il presidente del consiglio, oltre a ricordare di aver fatto il possibile per ridimensionarle.
Cartelli di protesta lungo via del Bersagliere
«In poco tempo - spiega Ivan Salvador, che risiede a Carpesica - ho raccolto 454 firme coadiuvato da alcuni residenti, per liberare il mio paese da questi muri che stravolgono l'immagine e il paesaggio collinare, orribilmente deturpato da ques'opera inutile e dannosa».
«La comunità di Carpesica - precisa - non aveva segnalato alcun disturbo provocato dal transito autostradale, che da circa 40 anni passa accanto al nostro paese, e l'amministrazione non ha mai chiesto pareri al comitato di quartiere della Val dei Fiori, non ha ricevuto nessuna richiesta scritta tale da richiedere un intervento simile. Insomma, una folle spesa fatta con i soldi dei contribuenti per deturpare il paesaggio invidiatoci dal mondo intero».
Se l'amministrazione nei mesi scorsi aveva ribadito di aver fatto il possibile per limitare le barriere lungo via del Bersagliere, dal canto suo Salvador sottolinea come alla base di questa operazione ci sia stata solo «troppa superficialità e troppo negligenza a delegare il tutto a società autostrade».