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18 luglio 2024

Vittorio Veneto

Colle Umberto, tutto pronto per la prima assoluta dello spettacolo su Ottavio Bottecchia

Venerdì alle 20.30 lo spettacolo teatrale voluto dalla Pro Loco di Colle Umberto e creato dal Centro Teatrale Da Ponte

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Ottavio Bottecchia

COLLE UMBERTO - «Abbiamo predisposto 300 posti a sedere: speriamo succeda come per la serata della prima del docufilm sul nostro Bottecchia, quando sono risultati insufficienti ad accogliere tutti i presenti». Con questo auspicio la presidente della Pro Loco di Colle Umberto, Tiziana Gottardi, dà appuntamento alla prima assoluta dello spettacolo teatrale “Maglia gialla. L’incredibile storia di Ottavio Bottecchia” che si terrà venerdì 19 luglio, alle 20.30, in piazza Marconi a San Martino di Colle Umberto (ingresso libero, in caso di maltempo lo spettacolo viene rinviato al giorno dopo, sabato 20 luglio, sempre in piazza).

 

A due passi dalla casa natale di Ottavio Bottecchia e dal Museo Ottavio Bottecchia inaugurato a febbraio dalla Pro Loco, la sua San Martino di Colle Umberto, comunità in cui era nato e cresciuto, l’omaggia nel centenario della sua prima vittoria al Tour de France – 20 luglio 1924 –, primo italiano a vincere questa competizione, primo ad indossare la maglia gialla dalla prima all’ultima tappa, primo ed unico a vincere due Tour consecutivamente (sua anche la vittoria del 1925). Lo spettacolo voluto dalla Pro Loco è stato ideato dal Centro Teatrale Da Ponte di Vittorio Veneto.

 

«Questo, per noi, è l’evento del centenario che omaggia Bottecchia come atleta, come valoroso soldato e come generoso essere umano e rende il momento culturalmente di valore» sottolinea Gottardi. “Maglia gialla. L’incredibile storia di Ottavio Bottecchia” è una produzione del Centro Teatrale Da Ponte. Autore è Edoardo Fainello, mentre la regia è affidata a Filippo Fossa; interpreta Bottecchia Silvio Pasqualetto. Le musiche sono di Edoardo Fainello e i costumi di Elena Gray. Durata 70 minuti, adatto ad un pubblico variegato, dunque dai bambini agli adulti. «Parlare di Ottavio Bottecchia a cent’anni dalla sua incredibile vittoria al Tour de France non è opera facile: decine di spettacoli teatrali, installazioni e reading sono stati fatti sul tema – afferma Edoardo Fainello -. Quello che ho cercato di fare io è stato esplorare il Bottecchia uomo, figlio dei propri genitori e della propria terra. Il Bottecchia figlio della guerra. Attraverso testimonianze, ricostruzioni e ricerche meticolose, ho tentato di ricostruire pensieri, paure e motivazioni che hanno dato a quest’uomo la forza di affrontare con successo le sfide che la vita e lo sport gli hanno messo davanti, spesso anche in modo divertente, quasi comico. È un inno al ciclismo, al Veneto in parte, ma soprattutto alla determinazione che alberga dentro ognuno di noi».

 

TRAMA

Ottavio Bottecchia è l’ultimo figlio di una famiglia di contadini della Sinistra Piave. La sua storia è fatta dei suoi successi come vero e proprio outsider, del suo rapporto con la terra, del modo in cui la bicicletta, sempre lei, lo salverà anche durante la prima guerra mondiale. Ci sono i due Tour de France vinti in questo spettacolo, certo, ma c’è soprattutto la storia di uno sport, il ciclismo, e la storia di una nazione che quello sport lo ha esaltato e glorificato in tutto il mondo. Un viaggio che è ispirazione, è speranza, è sopravvivenza. Una vita, purtroppo molto breve, raccontata attraverso le sue parole e le parole di chi l’ha conosciuto. Un omaggio delicato, a tratti esilarante, di un personaggio che rimarrà per sempre dentro la memoria collettiva.

 

Foto di Andrea Armellin

 


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