La morte di Alex Marangon: macchie sospette nella sua auto
Saranno analizzate dai Ris di Parma
| Angelo Giordano |
VIDOR - L’inchiesta sulla morte di Alex Marangon, il giovane barista veneziano di 26 anni, si arricchisce di nuovi dettagli: tre macchie, forse di sangue, sono state trovate nella sua auto e saranno analizzate dai carabinieri del Ris di Parma. Alex era stato rinvenuto privo di vita il 2 luglio scorso sul greto del Piave, a circa otto chilometri dall’abbazia di Vidor, nel trevigiano, con la testa e il costato segnati da lesioni gravi.
Le tracce sospette all’interno dell'auto sono emerse a metà agosto, grazie alla segnalazione dei genitori, che avevano notato una piccola macchia vicino al freno a mano. Il controllo ha portato alla scoperta di altre due chiazze sul sedile passeggero. Su richiesta del pm Giacomo Valmassoi, il prossimo 4 novembre sarà effettuato un accertamento tecnico irripetibile per confermare se si tratti di sangue e, se possibile, estrarre i profili genetici delle tracce.
Nella notte tra il 28 e il 29 giugno, Alex aveva preso parte a un raduno di medicina e musica sciamanica organizzato da Andrea Zuin e dal progetto Zu Music. Alla cerimonia erano presenti i curanderos colombiani Jhonni Benavides e Sebastian Castillo. Secondo i testimoni, il ragazzo appariva agitato e si era allontanato dal gruppo per parlare con i due sciamani. Dopo un grido e un tonfo, Alex era sparito dalla vista; i curanderos avrebbero poi lasciato il Paese.
Gli esami tossicologici condotti sul corpo del giovane hanno rivelato tracce di ayahuasca, una sostanza allucinogena vietata, che però non chiarisce ancora la dinamica della sua morte. Il fascicolo aperto dalla procura per omicidio volontario resta privo di indagati, mentre le ipotesi spaziano tra l’aggressione e l'incidente, in una vicenda che rimane avvolta nel mistero.
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