“Lo smog che uccide: 1.000 decessi nella Marca e oltre 100 nella città di Treviso in un solo anno”
Le considerazioni di “Coalizione Civica per Treviso” sui dati diffusi dall’Agenzia Europea dell’Ambiente
TREVISO - Gigi Calesso di Coalizione Civica per Treviso ha elaborato i dati diffusi dalla European Environment Agency (Agenzia Europea dell’Ambiente) che ha aggiornato al 2022 i dati sui decessi prematuri e sugli anni di vita persi a causa delle malattie provocate dall’inquinamento atmosferico nell’aria che respiriamo. Partendo dal presupposto che ormai è un dato acquisito nella letteratura scientifica che l’aria inquinata causa malattie respiratorie (incremento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, di carcinomi polmonari) ma anche infarti e diabete mellito, Calesso e il gruppo Coalizione Civica per Treviso ha analizzato i dati rapportandoli a livello locale.
«I dati pubblicati dall’EAA (tabella sotto) sono suddivisi per Paese europeo e per inquinante. Per quanto riguarda l’Italia, nel 2022 sono stimati 48.800 decessi prematuri a causa dell’inquinamento da polveri sottili PM2,5, 9.600 da NO2 (biossido di azoto) e 13.600 da O3 (ozono) per un totale di 71.800 decessi (erano 63.200 nel 2021) che si potrebbero evitare se venissero raggiunti gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento atmosferico raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nelle sue linee guida più aggiornata in materia di contenimento dello smog. Dalla tabella è possibile notare come, in rapporto alla popolazione, l’incidenza di tali decessi nel nostro Paese (valore della terza colonna per ogni inquinante) sia nettamente più elevata della media europea. Gli anni di vita persi a causa delle malattie correlate allo smog, sempre a livello nazionale si stimano in 425.200 da polveri sottili PM2,5, 84.200 da biossido di azoto e 119.700 da ozono per un totale di 629.100 anni di vita (erano 562.400 nel 2021)».
Quanto ai possibili valori per il nostro territorio Coalizione Civica per Treviso usa una proporzione matematica sul numero dei residenti per ottenere delle stime prudenziali “perché basate unicamente sulla popolazione, visto che, in realtà, la nostra pianura è tra le zone più inquinate d’Italia e d’Europa e, quindi, l’incidenza delle patologie correlate allo smog è maggiore che nel resto del Paese”. Questi i risultati:
Provincia di Treviso - decessi: 724 da PM2,5, 143 da biossido di azoto e 203 da ozono per un totale di 1.070 casi (erano 937 nel 2021);
Città di Treviso - decessi: 70 da PM2,5, 14 da biossido di azoto e 19 da ozono per un totale di 103 casi (erano 90 nel 2021).
«Lo smog, quindi, è una causa di morte molto più grave degli omicidi o degli incidenti automobilistici, questioni rispetto a cui ogni giorno leggiamo indignazioni, allarmi, proposte mentre l’aria che respiriamo uccide molto di più. Proprio per questo motivo continuano ad occuparsene, a elaborare dati e a indicare linee di comportamento l’Agenzia Europea dell’Ambiente e l’Organizzazione Mondiale della Sanità e i primi risultati si stanno raggiungendo perché le concentrazioni di inquinanti nell’aria che respiriamo stanno diminuendo, almeno in Europa – è la considerazione conclusiva alla quale seguono le proposte -. Servono, però azioni più incisive a livello nazionale, regionale e locale che sfidino anche le logiche delle “comodità” individuali e delle immediate convenienze economiche: anche dal punto di vista economico, infatti, le malattie correlate allo smog comportano costi (ore di lavoro perse, ricoveri ospedalieri, medicinali, interventi chirurgici…) il cui valore è nettamente più elevato dei ricavi che si possono ottenere consentendo il libero traffico agli autoveicoli nei centri storici o il permanere di sistemi di riscaldamento ad alta emissione di sostanze inquinanti».
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