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02 settembre 2024

Italia

Commissioni, no a Nitto Palma Pdl all'attacco: ''Patti violati''

| Carlo De Bastiani |

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Commissioni, no a Nitto Palma Pdl all'attacco: ''Patti violati''

ROMA - Non ce l'ha fatta Francesco Nitto Palma ad essere eletto alla guida della commissione Giustizia al Senato nonostante l'intesa che era stata raggiunta da Pd, Pdl e Scelta Civica. L'ex Guardasigilli non è passato alla prima votazione ed è stato 'bocciato' anche alla seconda. La commissione tornerà a riunirsi domani alle 15. Nella terza votazione è richiesta la maggioranza semplice dei voti.

"Quanto accaduto in commissione Giustizia al Senato è inaccettabile'', tuona il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri. ''E' chiaro ora a tutti chi viola i patti e chi li rispetta. Il Pdl è un partito serio. Il Pd è il regno del caos", sottolinea. Per il presidente dei senatori Pdl Renato Schifani il no a Nitto Palma ''è un fatto politico'' e ''ognuno ora dovrebbe assumersi le sue responsabilità".

Il senatore del Pd Felice Casson, commentando quanto riportato da alcune agenzie di stampa, smentisce di aver dichiarato che il Pd domani voterà un proprio candidato. "L'unica dichiarazione che ho fatto al termine della votazione sul presidente della commissione Giustizia del Senato - precisa -è che noi siamo per un candidato condiviso".

Nitto Palma, parlando con i giornalisti, assicura di essere "sereno" dopo le prime due fumate nere. Alla domanda se abbia pensato di ritirare la sua candidatura, replica: "E perché mai dovrei fare un passo indietro? C'era stato un accordo fatto con il mio partito e che il mio partito ha rispettato anche dopo che il Pd lo aveva violato".

Per quanto riguarda le altre commissioni, Anna Finocchiaro (Pd) è stata eletta presidente della commissione Affari costituzionali del Senato; ad Antonio Azzollini (Pdl) la commissione Bilancio; a Nicola Latorre (Pd) la commissione Difesa; a Mauro Maria Marino (Pd) la commissione Finanze del Senato; al leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini la commissione Esteri; a Giuseppe Francesco Marinello del Pdl la commissione Ambiente; a Altero Matteoli (Pdl) la commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni; a Massimo Mucchetti (Pd) la commissione Industria; a Roberto Formigoni (Pdl) la commissione Agricoltura; a Maurizio Sacconi (Pdl) la commissione Lavoro; a Andrea Marcucci (Pd) la commissione Istruzione e beni culturali; a Emilia Grazia De Biasi del Pd la Commissione Sanità.

Con le elezioni di oggi a palazzo Madama si è completato il quadro delle presidenze delle commissioni permanenti, fatta eccezione per la XIV (Politiche Ue), la cui presidenza verrà eletta nel giro di qualche giorno, e la commissione Giustizia dopo la bocciatura di Nitto Palma. Altro organismo 'sensibile' che deve eleggere il suo presidente è la Giunta per le elezioni e le immunità. Doveva convocarsi oggi pomeriggio a tale scopo, ma la riunione è stata rinviata a data da destinarsi.

Alla Camera Francesco Boccia del Pd è stato eletto presidente della commissione Bilancio; a Elio Vito del Pdl la commissione Difesa; a Giancarlo Galan la Commissione Cultura; a Francesco Paolo Sisto del Pdl la Commissione Affari costituzionali; a Fabrizio Cicchitto del Pdl la commissione Esteri; a Donatella Ferranti del Pd la commissione Giustizia; a Michele Bordo del Pd la commissione Politiche Ue; a Guglielmo Epifani del Pd la commissione Attività produttive; a Ermete Realacci del Pd la Commissione Ambiente; a Michele Meta del Pd la Commissione Trasporti; a Luca Sani del Pd la Commissione Agricoltura; a Michele Bordo del Pd la commissione Politiche Ue; a Cesare Damiano la Commissione Lavoro; a Pier Paolo Vargiu di Scelta Civica la commissione Affari sociali; a Daniele Capezzone del Pdl la commissione Finanze.

Ignazio La Russa , dopo la decisione del Pdl di cedere un suo seggio in Giunta delle Autorizzazioni della Camera a Fratelli d'Italia, è stato eletto presidente della giunta per le autorizzazioni della Camera.

Giuseppe D'Ambrosio del Movimento 5 stelle è stato eletto presidente della Giunta per le elezioni della Camera dei deputati.

Il Movimento 5 Stelle si è aggiudicato un posto alla vicepresidenza di quasi tutte le commissioni parlamentari. Sel non ci sta e se la prende con i grillini che ''non hanno rispettato i patti''. ''Quelli del Movimento cinque stelle sono affetti da poltronismo, si sono accapparrati tutte e 28 le poltrone di vicepresidenti e segretari'', tuona Gennaro Migliore, capogruppo alla Camera di Sinistra ecologia e libertà.

In Transatlantico, a Montecitorio raccontano che ora Sel non la farà passare liscia a i grillini, almeno sul Copasir. Per la presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica è in corsa Claudio Fava e darà battaglia fino all'ultimo. Il partito di Vendola, riferiscono fonti parlamentari, rivendica per sé anche la presidenza della Giunta per le immunità parlamentari del Senato (incarico che farebbe gola anche al Carroccio).

Ad attaccare i 5 Stelle è anche la Lega. "Noi abbiamo deciso di non partecipare allo scambio di poltrone", dice il presidente della Regione Lombardia e segretario del Carroccio Roberto Maroni. "Vedo che i grillini, e Grillo in particolare - aggiunge -, sono molto attenti a questo e richiedono con forza le poltrone delle presidenze delle commissioni".

Il M5S torna intanto a rivendicare le presidenze delle Commissioni Copasir e Vigilanza Rai. I nomi scelti dai parlamentari stellati per le due commissioni sono Vito Crimi alla presidenza del Copasir e Roberto Fico per la Vigilanza Rai.

''La prassi'' vuole che ''vadano all'opposizione, ovvero al MoVimento 5 Stelle", osserva Beppe Grillo. Crimi sottolinea: "Anche solo immaginare di dare le presidenze che ci spettano a Sel e Lega, significa tentare di fare un Gran Premio facendo correre gli avversari con il muletto, ma il risultato non sarebbe tagliare il traguardo, bensì schiantarsi contro le tribune alla prima curva seria, essendosi privati dei freni". ''L'opposizione parlamentare non si sceglie (né tantomeno la si costruisce) tra quelle che fanno più comodo", conclude.

(Adnkronos/Ign)

 


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