Se il ponte divide
Imprenditrice costruisce. Il Comune dice no. La battaglia finisce al Tar
| Andrea De Polo |
PIEVE DI SOLIGO - Un ponte divide il Comune e un’imprenditrice agricola. E la battaglia finisce al Tar. Succede tra Pieve di Soligo e Susegana, dove l’imprenditrice ha la casa e un’attività che, nel tempo, è diventata pure fattoria didattica. In mezzo, però, scorre il Lierza: e la donna decide di trasformare un guado in ponte vero e proprio, adatto anche al transito delle automobili, in modo da favorire gli accessi alla fattoria didattica.
Peccato che le cose non vadano come sperato dalla signora: se nella sponda in Comune di Susegana gli attriti si appianano col tempo, e l’opera viene infine consentita, a Pieve di Soligo non transigono, e mettono la donna davanti a un aut-aut. Il ponte non autorizzato può beneficiare di una sanatoria, ma a fronte di un cospicuo risarcimento economico. L’imprenditrice, forte del parere favorevole del Genio Civile (che al ponte ha detto sì), a maggio si è appellata al Tar, e il Comune di Pieve si è costituito in giudizio.
I lavori per il ponte risalgono ancora a qualche anno fa, quando l’azienda vinse un appalto bandito dal Genio Civile per la sistemazione degli argini del Lierza. Pensando (non a torto) di fare un favore alla collettività, l’imprenditrice ne approfittò per coprire anche quel guado tra Pieve e Susegana con un ponte vero e proprio, ma commise l’errore di non chiedere il permesso alle due amministrazioni. Oggi quel ponte è utilizzato anche dalle scolaresche in gita alla fattoria didattica: sarà il Tar a deciderne la sorte.