Treviso - Il capo della Procura di Treviso Antonio Fojadelli boccia le ronde, in quanto illegali sia se sono formate da italiani o stranieri. La sicurezza è un problema di tutti, e il compito dei cittadini è quello di segnalare i problemi legati alla sicurezza direttamente agli organismi preposti. Parlare di ronde è inappropriato.

Secondo Fojadelli nessuna definizione del genere può essere attribuibile a un gruppo di cittadini che si riuniscono per pattugliare il territorio. E rispetto alla proposta del neo consigliere comunale Alfio Bolzonello (Pd) di istituire ronde formate di soli immigrati, l’imam Youssef Tadil ribadisce la sua contrarietà. Le associazioni che si organizzano spontaneamente per pattugliare il territorio non sono né previste dalla legge né regolabili. Non sono nient’altro che un aiuto per la polizia nel conoscere ciò che funziona e ciò che non va, è un modo per informare e non per proteggere, chiarisce il capo della procura

''Se le chiamiamo ronde abbiamo già sbagliato strada - afferma il magistrato - perchè ronde  presuppone un riconoscimento istituzionale che non c'è". "Se l'attività nasce da un gruppo di volontari che intendano aiutare le forze dell'ordine fornendo informazioni utili a prevenire o ad individuare presunti responsabili di delitti - conclude il procuratore ella Repubblica di Treviso - si tratta di un coordinamento di cittadini per fare ciò che la legge prevede, e cioè di volontari che vogliono fare bene il dovere di cittadini".

E sul tema ronde ieri si è espresso pure Giancarlo Gentilini, vicesindaco di Treviso. "Non siamo più la città più sicura d'Italia - ha spiegato - e allora bisogna correre ai ripari. Per questo intendo ripristinare il servizio che avevo inventato 9 anni fa, facendo sì che la protezione civile uscisse di notte a pattugliare tutto il territorio. Quest'iniziativa, che mira a restituire al sindaco i poteri di ordine pubblico, dovrà accompagnarsi alla concessione alle forze dell'ordine dei poteri che costituzionalmente spettano loro ed all'installazione di barriere fisiche che, su modello di quanto ho già disposto per i giardini di Sant'Andrea, impediscano anche in altri punti del territorio la concentrazione di tossicodipendenti e clandestini".