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26 novembre 2024

Panevin con incidente

Categoria: Altro - Tags: Valecenter Marcon; Stefania De Bastiani; saldi; shopping

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Emanuela Da Ros | commenti |

Il Panevin io e mia figlia Stefy l'abbiamo bruciato all'uscita del centro commerciale Valecenter di Marcon.

Un luogo che è un nonluogo, avrebbe detto l'amico poeta Andrea Zanzotto. Un luogo senza coordinate esistenziali.

Eppure io e la Stefy oggi l'abbiamo scelto come meta-pausa-lavoro. Abbiamo deciso di fare una capatina in un centro commerciale (quello più grande nelle vicinanze) per annusare i saldi.

Ci siamo intrufolate da Zara (code chilometriche alle casse, tanto da rinunciare a ogni acquisto), da Berska, da Stradivarius. Abbiamo speso in due circa 60 euro. Verso l'una e qualcosa ci siamo chieste se fosse il caso di mangiare. Abbiamo visto le file chilometriche nei vari posti-ristoro e abbiamo deciso di prenderci io un tramezzino, lei una pallina di gelato finta-stracciatella. 

Sazie (di confusione) ci siamo allontanate dal centro e lì è successo il fattaccio.

Un'automobilista ci è venuta addosso (volevo scrivere "ci ha inculato", ma sono molto raffinata quando voglio). Ci è venuta addosso mentre, ferme al "dare precedenza", davamo la precedenza.

Dopo il botto, la Stefy era un po' pallida (aveva preso una botta alla schiena), io ero stranita. 

Ci siamo fermate ai lati della carreggiata e abbiamo fatto la "constatazione amichevole". Un'impresa: perché per me e per l'automobilista che ci aveva investite era la prima volta che compilavamo un modulo del genere. Oltretutto piovischiava, le auto sfrecciavano ignare e - insomma - non era un belpassareiltempo.

La cosa simpatica (il motivo per cui scrivo questo post) è arrivata proprio quando si è trattato di compilare il documento di Constatazione amichevole di sinistro.

La mia investitrice ha scritto i suoi dati: nome, cognome, codice fiscale. Poi ha scritto dove risiedeva e alla voce "Stato", ha scritto: Divorziata.

Praticamente lei risiede nella via di un comune che fa capo a uno stato che si chiama Divorziata.

L'ho trovato esilarante, ma non gliel'ho fatto notare. Non subito. Eravamo sotto la pioggia. Fuori da un luogo-non-luogo. Con la "toseta" (mia figlia ventottenne) un tantin traumatizada. Insomma: ervamo piuttosto nella merda (qui lo scrivo e qui lo nego) per aprire un dibattito sulla differenza tra "stato" e "stato civile".

Ho lasciato correre. Pure il traffico.

Ma ora ci torno su.

Perché un panevin col clacson non va fermato.



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