PILLOLA ABORTIVA: «ZAIA VUOLE ACCATTIVARSI LE SIMPATIE DELLA CHIESA»
Calesso chiede al Pd Veneto di farsi paladino dei diritti civili e della laicità dello Stato
| Laura Tuveri |
Treviso - Reazioni negative alla presa di posizione di Zaia arrivano anche da Luigi Calesso – Un’altra Treviso. "Quando il presidente Zaia afferma, al seguito del suo collega Cota, che “Faremo di tutto per non far entrare la Ru486 negli ospedali veneti” offre, a mio avviso una discriminante chiara, un punto di riferimento netto al centrosinistra veneto e, in particolare, al Partito Democratico”. Secondo Calesso l’interruzione di gravidanza è di per sé già un fatto drammatico e chiunque sia mediamente ragionevole non può non condividere l’utilizzo di un farmaco che la rende meno invasiva dal punto di vista fisico.
“Quale donna, avendone la possibilità, in un momento così difficile non sceglierebbe, indipendentemente dalle proprie convinzioni culturali o religiose, la tecnica il meno invasi va possibile per l’interruzione di gravidanza? Quale marito, compagno, padre non sarebbe d’accordo?” si chiede Calesso che ritiene che sulla Ru486 “non si combatte una battaglia tra chi è favorevole alla legalità dell’interruzione di gravidanza e chi è contrario, ma uno scontro tra chi vuole, banalmente, accattivarsi la simpatia dei settori meno avanzati della Chiesa e chi difende la laicità dello Stato.
Posto che abbia messo in soffitta qualsiasi stravagante idea di alleanza con la Lega, il Partito Democratico non ritiene che potrebbe essere questo il terreno di una prima grande sfida all’egemonia leghista? Non una partita tattica da svolgere e concludere con qualche dichiarazione alla stampa, ma una vera e propria campagna attraverso cui porre ai Veneti la domanda su quale sia il futuro che vogliono, quello vetero-clericale di Zaia o quello moderno, europeo, laico che propone lo schieramento progressista?
Secondo l’attivista di Un’altra Treviso è proprio sul piano dei diritti civili e della laicità dello Stato, che è possibile “non solo stabilire un discrimine netto rispetto alla Lega ma è anche possibile raccogliere il vasto consenso di tutti colo che sono mediamente ragionevoli e non vogliono ritorni al passato”. Quello che Calesso affida al Pd non è un impegno da poco visto che potrebbe essere a capo di uno schieramento culturale e politico molto vasto che potrebbe andare oltre i confini del centrosinistra dei partiti per coinvolgere molti intellettuali ma anche tanti cittadini.
“E’ sicuramente un lavoro di lunga lena ma anche le elezioni regionali di pochi giorni fa dovrebbero aver insegnato che la sfida alla Lega non si combatte nei trenta giorni della campagna elettorale ma nei cinque anni che seguono un’elezione e ne precedono un’altra”