Pm10, scatta il livello arancione a Castelfranco Veneto
Divieto di circolazione per Euro 1, Euro 2 e Euro 5 diesel
CASTELFRANCO VENETO - Allerta arancione a Castelfranco Veneto, da ieri 30 dicembre 2024, per l’innalzamento dei livelli di PM10 nell’aria. La notizia è stata diffusa dal sito dell’Arpav che monitora puntualmente la qualità dell’aria e ne rileva i valori. Complici le condizioni meteo, sostanzialmente stabili, i livelli di polveri sottili si sono alzati, da qui il provvedimento di allerta arancione per la città di Castelfranco, insieme a: Chioggia, Venezia, Verona, Treviso, Padova, Legnago, San Bonifacio, Mirano, San Donà di Piave, Cittadella, Este, Monselice, Piove di Sacco, Adria, Badia Polesine e Rovigo. L’allerta arancio viene dichiarata dopo 4 giorni consecutivi di superamento del valore limite giornaliero del PM10 (50 μg/m3 da non superare per più di 35 giorni l'anno). La zona NO SMOG a Castelfranco Veneto, stabilita nell’ordinanza sindacale per il periodo che va dal 4 ottobre 2024 al 30 aprile 2025, è quella del centro storico nella quale vanno applicate le misure di limitazione al traffico, e precisamente l’intera area interna alle mura cittadine, con ingresso da Via Francesco Maria Preti e Via Garibaldi.
L'allerta prevede il divieto di circolazione di veicoli a benzina (per il trasporto di persone e merci) Euro 1 ed Euro 2 mentre per i mezzi alimentati a diesel fino alle Euro 5. Le disposizioni inoltre vietano la circolazione di autoveicoli per il trasporto merci (categoria N) fino agli Euro 4 mentre per i motoveicoli e i ciclomotori la restrizione riguarda quelli classificati Euro 0 e Euro 1. Le limitazioni vengono applicate da lunedì a domenica dalle 8:30 alle 18:30 (con inclusione dei giorni festivi infrasettimanali). Con il livello arancio è prevista la limitazione della temperatura degli ambienti che non deve superare: i 18 gradi (con tolleranza di 2° C) negli edifici adibiti a: abitazioni, uffici, attività ricreative, attività commerciali, attività sportive e attività scolastiche, i 17 gradi (con tolleranza di 2° C) negli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali. E' previsto inoltre: il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici (caldaie, stufe, caminetti...) alimentati a biomassa legnosa (legna, cippato, pellet...) di classe 1 stella, 2 stelle e 3 stelle.
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