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26 ottobre 2024

Nord-Est

Protesta per un'auto parcheggiata lungo la pista ciclabile, viene preso a cazzotti

Lo sfogo via social di un noto film maker padovano che a questo punto cerca testimoni dell'episodio accaduto una decina di giorni fa

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

foto d'archivio

PADOVA- La macchina era parcheggiata lungo la pista ciclabile E allora lui protesta. L'automobilista scende, lo prende a pugni e lo domanda in ospedale.

Vittima suo malgrado è il padovano Stefano Collizzolli, film maker ed esponente di Coalizione Civica e marito dell'assessore Padovano all'ambiente Chiara Gallani.
l'episodio è accaduto una decina di giorni fa ma ha raccontato tutto in un post su Facebook con l'obiettivo dichiarato di trovare dei testimoni.

Questo il suo racconto

"Giovedì della settimana scorsa, verso l'una di notte, , tornando in bici dalla Prandina sono stato aggredito da un automobilista.
L'auto era parcheggiata sulla pista ciclabile di via Goito; per aggirarla con la bici senza invadere troppo la corsia, ho chiuso lo specchietto, ed ho segnalato con una certa vivacità che le piste ciclabili son per le bici, e non sono parcheggi.
Il proprietario mi ha, naturalmente, urlato dietro; ho proceduto, convinto che l'episodio fosse esaurito.
E invece no: sono stato inseguito dalla macchina, che poi mi ha stretto la strada inchiodandomi davanti per bloccarmi (di nuovo sulla pista, ovviamente; ma a questo punto è un dettaglio). Il conducente è sceso, io fermo in piedi sulla bici, pronto a discutere ma di certo non pronto a ricevere un pugno in faccia come gesto immediato, senza una parola in più.
Subito un secondo cazzotto, finché l'amico del mio aggressore l'ha convinto ad andarsene; e per fortuna, dato che il mio aggressore sapeva bene come picchiare e con soli due pugni mi ha rotto naso e zigomo.
In questa settimana mi son dedicato a rimettermi a posto, grazie soprattutto allo splendido reparto di otorino e maxillofacciale di Padova (viva la sanità pubblica).

Ora che ci penso un momento, ne scrivo, in parte nella vaga speranza di trovare dei testimoni (ci sono comunque denuncia e telecamere, la vicenda non è chiusa), ma sopratutto per condividere Io stupore non tanto delle botte, quanto della velocità e assenza di transizione con cui sono arrivate, della loro totale mancanza di razionalità, come fossero li da tempo, addosso al picchiatore, in attesa di trovare un'occasione. Non mi pare neppure un caso che in una città molto amica delle bici - in cui però non tutti i cittadini condividono questa amicizia - la parte fragile della strada fosse su due ruote, e quella arrogante ed abusante su quattro. (Non smetterò comunque di rompere le balle a chi occupa le piste ciclabili eh. Paura, mai)".


 



Gianandrea Rorato

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