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02 gennaio 2025

Treviso

ROM, LA LEGA NON LI VUOLE

Il Carroccio trevigiano plaude alla scelta del presidente francese di rimpatriare gli zingari

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

TREVISO – Da quando la Francia di Sarkozy ha scelto il rimpatrio dei Rom, la decisione sta suscitando discussioni e polemiche in Italia e soprattutto nella Marca, patria della Lega Nord. Via gli zingari della Marca sembrerebbe l’orientamento dei leghisti che non tollerano il modo di vivere spesso indecoroso degli zingari.

Non è possibile secondo i vertici del Carroccio, che i rom, che talvolta sono rumeni, quindi cittadini comunitari, permangano sulle nostre terre in quanto, come sostiene il senatore Stiffoni “per Dna non lavorano e non conoscono il significato della parola fadiga”.

Rom in via Bindoni, a Santa Bona Nuova, via che è spesso presidiata dalle forze dell'ordine per la presenza di zingari.

Dello stesso parere è il presidente della Provincia. Leonardo Muraro che dice: ”La Francia tollerante, la Francia multietnica, la Francia che spesso citiamo come esempio da seguire, ha dato una dimostrazione di come, in presenza di irregolarità evidenti e di problematiche di sicurezza, non si deve tentennare, ma agire senza timori. Per il bene e la sicurezza della propria popolazione. Ma non si tratta solo di ordine pubblico.

Vivere in condizione irregolare è anche mancanza di rispetto nei confronti di chi invece le regole le rispetta, dei cittadini francesi ma anche degli stessi stranieri che lavorano, vivono nella legalità e si sono costruiti una casa, invece di realizzare dei campi abusivi come i Rom che Sarkozy sta rimpatriando”.

Secondo Muraro non è possibile tollerare sul territorio della Marca campi nomadi che ospitano persone che non rispettano le usanze e le tradizioni del luogo e che vivono in condizioni di scarsa igiene e che spesso portano scompiglio e paura fra gli abitanti che gravitano attorno alle zone occupate dai Rom.

“L’azione forte voluta da Sarkozy non fa altro che confermare la bontà dell’azione di Governo italiano in ambito di sicurezza. La fermezza voluta dal Ministro Maroni, spesso criticata qui in Italia, a quanto pare trova estimatori nei nostri paesi confinanti”.

Muraro fa anche riferimento alla necessità di non “mascherare il dovere dell’accoglienza e il rispetto dei diritti umani – sacrosanti per un paese civile e di tradizione e cultura cristiana – con la tolleranza di qualunque forma di illegalità.” E prosegue affermando che l’accoglienza e il rispetto nei confronti dell’altro passano necessariamente dall’osservanza e dall’accettazione delle leggi, delle regole e della cultura del Paese che ospita.

Un’azione forte contro l’illegalità non può che tutelare anche e soprattutto tutti i cittadini stranieri che si trasferiscono e vivono nella nostra comunità integrandosi e lavorando onestamente”. Per Muraro e per le alte sfere del Carroccio, dunque, bene ha fatto il presidente Sarokozy a scegliere i rimpatri e sono dell’idea che i trevigiani, come qualsiasi altro cittadino italiano non si debba più trovare nella situazione di vivere vicino ad campi nomadi, ovvero a residenze fittizie ed espedienti di fortuna per vivere giorno per giorno senza sapere cosa sarà del dopodomani.

Un forte richiamo ai valori cristiani e di solidarietà non poteva non giungere dal Pontefice che nell’Angelus di domenica 22 agosto riferendosi alle espulsioni francesi dei Rom ha detto: “Gesù è venuto a radunare gli uomini di tutte le nazioni e di tutte le lingue”, richiamando il valore della “fraternità universale”.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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