IL SANT'ARTEMIO "SALVA" LA PROVINCIA PER UN PUNGO DI VOTI
Il Pdl lascia sola la Lega ma si spacca in tre
| Mauro Favaro |
TREVISO – I big della Lega fanno muro davanti alla volontà del governo Monti di trasformare, prima, e di abolire, poi, le Province.
Nel consiglio straordinario di ieri sera, interamente dedicato al testo confezionato dall’Upi contro il ridimensionamento inserito nel decreto “Salva-Italia”, al fianco di Muraro hanno fatto capolino i sindaci del Carroccio, per una volta fasciati in Tricolore, a partire da Gobbo e Da Re, accompagnati dagli europarlamentari leghisti e, infine, dai consiglieri regionali di centrosinistra.
In vista del voto contrario dei tre ribelli del Pdl (con l’ex capogruppo Franco Conte che ha votato a favore per non far andare sotto la giunta Muraro e Bonesso che non ha preso parte al voto), insomma, la Lega trevigiana non solo ha scelto di tirare dritto, ma ha pure mostrato i muscoli.
I numeri, pur risicati, le hanno dato ragione: 15 a 10. E a evitare la clamorosa bocciatura del "Salva-Province" proprio nel ventre del Sant'Artemio, ha contribuito anche l'assenza dei due consiglieri dell'Udc.
“Le Province rappresentano l’1,35% della spesa pubblica complessiva del Paese – ha messo in chiaro Muraro presentando il testo intitolato “No all’Italia senza Province” – costiamo ai trevigiani come un caffè all’anno”.
Sulla stessa lunghezza d’onda tutti gli altri. “Il governo va verso la negazione delle democrazia – ha tuonato il sindaco di Treviso, Gian Paolo Gobbo, con buona pace del suo vice Gentilini – le Province si possono accorpare, ma non abolire, mentre tutti gli altri enti provinciali restano in piedi, a partire dalle Prefetture e dalla tenenze dei carabinieri”.
“Si devono cancellare? Allora facciamolo, senza cambiare loro il nome e mettere dieci sindaci”, ha detto Gianantonio Da Re dopo un duro battibecco con Laura Puppato, capogruppo Pd in Regione.
Quanto basta, insomma, per mandar su tutte le furie l’opposizione. “Questo consiglio è stato stuprato con la passerella dei cosiddetti big leghisti – ha replicato Gianluca Maschera (Idv) – la Lega può dire quello che vuole, ma la gente considera le Province inutili e noi teniamo fede alla nostra linea”.
E il Pd ha rincarato la dose. “Proprio i sindaci del Carroccio si sono presentati con la fascia tricolore – ha sbottato Floriana Casellato (Pd) – proprio loro che sono sempre stati pronti a sputare addosso a quel Tricolore”. Alla fine, però, dopo il tira e molla iniziato a novembre, la Lega tira una sospiro di sollievo.