SE L’ANPI LO CHIEDE PUO’ SUONARE ‘BELLA CIAO’
Il sindaco Azzolini, iscritto anche all’associazione partigiani, non vuole proibire l’esecuzione della canzone simbolo del 25 aprile
| Laura Tuveri |
Mogliano Veneto – All’origine della presunta ‘proibizione’ da parte del sindaco di Mogliano di far suonare ‘Bella ciao’ in occasione del 25 aprile ci sarebbe un disguido burocratico e non politico come indicato oggi dalla Tribuna di Treviso. Lo rende noto un lancio dell’Ansa. "La canzone non è mai stata suonata in questa occasione - precisa il sindaco Giovanni Azzolini - perché nessuno lo ha mai chiesto ufficialmente e correttamente.
Se l'Anpi me la chiede non c'é alcuna ragione di impedirne l'esecuzione, la banda la sa suonare, a meno che non lo si faccia per speculazione politica. Sono da molti anni un tesserato dell'Anpi, anche se giovane - spiega il sindaco all'Ansa - e anche per questo non penserei di bloccare l'esecuzione. Proprio ieri con l'Anpi abbiamo presentato assieme un libro sul dovere della memoria".
Il primo cittadino di Mogliano Azzolini tiene tuttavia a precisare che all'interno del consiglio comunale "é esposto il labaro della Terza Armata della Grande Guerra e far suonare, anche per il 25 aprile, la Canzone del Piave significa ricordare un pezzo legato alla storia di Mogliano, dove aveva sede il quartier generale della 3/a armata, protagonista della controffensiva".
Per il sindaco moglianese "solo chi vuole seminare zizzania può dire che c'é in atto un braccio di ferro con l'Anpi. Certo, 'Bella Ciao' va contestualizzata, non utilizzata per strumentalizzazioni e speculazioni politiche. La si suoni il giorno giusto, non la si canticchi a vanvera come ha fatto Santoro". Ma poi perché mai non la si potrebbe canticchiare quando ci pare e piace?