Se la nuova piazza deve anche vivere
07-11-2016 - Montebelluna
Gianpaolo Favretto | commenti
Domani, martedì, il sindaco Marzio Favero incontrerà i vertici di Veneto Banca. Immaginiamo che le principali cose che staranno a cuore lui come a tutti i montebellunesi siano: 1 - quali azioni si possano fare per iniziare a dare ristoro ai risparmiatori beffati, 2 - come la banca o le banche Venete se fuse potranno dare fiato e credito all'economia in primis del nostro territorio.
Con l'occasione ribadiamo una proposta che già attraverso la stampa locale gli avevamo lanciato. Una proposta che sta benissimo dentro i due obiettivi sopra. Posto che da parte dei vertici della banca vi è la volontà, per risanare i bilanci, di procedere all'alienazione di vari beni (jet privato, villa di Venegazzù, quadri e altro) si dovrebbe invitarla a prendere in considerazione anche la messa in vendita della sede centrale di Montebelluna. Non sarebbe impresa facile, data la crisi del mercato immobiliare, tuttavia fra la villa di Venegazzù e la sede di piazza Dall'Armi crediamo che quest'ultima abbia mercato più facile. L'amministrazione dovrebbe impegnarsi a porre in essere tutti gli strumenti di natura amministrativa che facilitassero l'operazione. Basta immaginare l'impatto positivo che produrrebbe, per la nuova piazza, il ridare vita al suo edificio centrale. Una piazza che, una volta fatta, ha anche necessità di prendere vita, o maggior vita. Il sindaco Favero, a suo tempo, di fronte alla nostra proposta avrebbe dimostrato una certa freddezza, riportava il giornale, timoroso di creare turbativa in una fase delicata dell'istituto (come poi?) o di snaturarne la storia. A parte il fatto che i tempi sono cambiati è bene ricordare al nostro sindaco che è la storia montebellunese che ci dice come quell 'edificio fosse in passato molte altre cose oltre che sede di banca.