STIFFONI: BOSSI MI DISSE CHE GENTILINI E' TUTTO MATTO
E' guerra tra Gentilini e Stiffoni
TREVISO - Si sa, le guerre riaprono vecchi rancori. La guerra all'interno della lega trevigiana dopo lo scandalo "padania ladrona" ha riacceso i vecchi rancori tra il Prosindaco di Treviso Giancarlo Gentilini e il Senatore di Motta di Livenza Piergiorgio Stiffoni.
Prima la sfida tra Gentilini e Stiffoni era su chi le sparava più grosse. Gentilini affermava che "Bisognerebbe vestire gli extracomunitari da leprotti per fare pim pim pim col fucile".
Stifoni replicava che i leghisti hanno un dna diverso dai gay. Gentilini rincara la dose dicendo che "vuole la rivoluzione contro la magistratura. Ad applicare le leggi devono essere i giudici veneti".
La contromossa di Stiffoni non si fa attendere: I migranti, faceva sapere il senatore dai microfoni di Radio 24, in fondo non se la passano male perché indossano Nike ed Adidas.
Ora, esaurite le boiate, lo scontro è diventato frontale. Gentilini è il primo ad attaccare.
L'ATTACCO DI GENTILINI
"Le dimissioni di Renzo Bossi sono una mossa obbligata, ora tocca alla sindacalista, alla Rosy Mauro, perché quel cerchio magico va distrutto in tutti i suoi elementi". "Va fatta pulizia - avverte Gentilini - oserei dire una pulizia etnica, radicale, perché lì c'era un muro costruito attorno a loro che non permetteva a nessuno di mettere il naso dentro per vedere ciò che combinavano".
"Ora per quel che mi riguarda tocca anche a Giorgio Stiffoni - aggiunge - che aveva il compito di controllare i conti; è inutile che si giustifichi dicendo che non glielo lasciavano fare"
LA REPLICA DI STIFFONI
"A Treviso tra me e Gentilini non è una guerra tra galli in uno stesso pollaio è qualcosa che riguarda tutto il movimento. E ricordo le parole di Bossi, in milanese stretto, quando gli abbiamo presentato Gentilini per la prima volta nell'autunno del 1994: 'ches chi l'he tut matt' (questo è tutto matto).
E le sue parole evidentemente sono state profetiche una volta di più ". Stiffoni si domanda: "Gentilini ha capito o no che qui stiamo camminando sulle uova? Ma ha letto le intercettazioni della Degrada con Belsito? Ha ascoltato quello che ha detto Castelli e gli articoli dei giornali che parlano di un boicottaggio di Belsito nei miei confronti e in quelli di Castelli? Ha capito, semmai ce ne fosse bisogno, che quei soldi erano per il movimento, precisamente per le spese della segreteria provinciale, e non per le mie tasche? Ma perché - conclude Stiffoni - non chiede le dimissioni anche di Castelli che mi affiancava?".