SUL TESTAMENTO BIOLOGICO SENATO POCO SERIO
Lo pensano gli attivisti della Cellula Coscioni che chiedono una legge che dia la possibilità di decidere sul morire con dignità
| Laura Tuveri |
Treviso – La legge sul testamento biologico, così come si sta profilando, non piace proprio agli esponenti della sezione trevigiana della Cellula Coscioni, presieduta da Paolo Ravasin (in foto). “La seduta odierna del Senato, e l'annunciata approvazione per la serata di oggi del decreto Legge sulle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (Dat) rappresenta uno dei momenti più negativi del dibattito in corso da mesi nel Paese” dichiarano gli attivisti che pensano anche che il Senato non abbia legiferato in maniera seria e corretta sul fine vita e sul testamento biologico.
“Ha deciso, invece, di produrre una legge contro il valore del Testamento Biologico stesso”. La Cellula Coscioni ironicamente si domanda “Quale senso possa avere approvare una legge che regola le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento quando nella stessa si dichiara che esse non sono vincolanti per i medici, i senatori del nostro Parlamento ce lo devono spiegare”.
Quello in cui si aggrappano gli attivisti, ma anche moltissime persone che chiedono di poter morire con dignità, è che i deputati, a cui sarà chiesto di approvare il testo licenziato al Senato, “trovino il coraggio di bloccare l'insensatezza di quanto approvato oggi, una speranza che va scemando in modo quasi proporzionale all'acquisizione di consapevolezza in questa materia da parte dei cittadini.
Ancora una volta – concludono gli esponenti della Cellula Coscioni - le istituzioni del nostro Paese decidono di essere un'entità separata dal Paese stesso, ancora una volta sulla pelle dei cittadini e della loro legittima libertà di scelta”.