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19 aprile 2024

Cronaca

Tassa sui rifiuti: quando e come si può avere la riduzione della Tari

E' possibile ottenere degli sconti a fronte di determinati requisiti. Ecco quali sono

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Tassa sui rifiuti: quando e come si può avere la riduzione della Tari

ITALIA - Ci sono casi in cui è possibile ottenere una riduzione della Tari, la tassa sui rifiuti, a fronte di determinati requisiti. Ecco quali sono gli sconti e gli importi, secondo quanto spiega La Legge per Tutti. 

 

Riduzione sulla Tari per chi smaltisce direttamente la raccolta dei rifiuti

"La Tari è dovuta in misura ridotta ogniqualvolta il contribuente abbia provveduto a gestire direttamente la raccolta dei rifiuti. Quindi, chi dimostra di smaltire da solo la raccolta dei rifiuti può fruire della riduzione della Tari. La legge, più in particolare, dice che il tributo non è dovuto in relazione alle quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero. Per la Suprema Corte, nell’ipotesi in cui il Comune abbia istituito e attivato il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nella zona nella quale si trova l’immobile del contribuente e quest’ultimo, tuttavia, abbia provveduto a gestire direttamente gli stessi, indipendentemente dalle ragioni per le quali ciò è avvenuto, la Tari spetta in misura ridotta. Spetta al contribuente provare la sussistenza delle condizioni per beneficiare della riduzione della Tari, costituendo questa un’eccezione alla regola del pagamento del tributo da parte di tutti coloro che occupano o detengono immobili nelle zone del territorio comunale. Sarà ad esempio opportuno depositare una perizia giurata che attesti che l’attività di raccolta di rifiuti è stata espletata direttamente dal contribuente" spiega il portale di diritto.

 

Riduzione Tari per emergenza rifiuti

"Tutte le volte in cui i rifiuti non vengono ritirati dal Comune è possibile pagare solo il 20% dell’imposta (si ottiene quindi una riduzione Tari dell’80%). Lo dice la legge 147/2013, art. 1, comma 656 - ricorda La Legge per Tutti - Deve ricorrere una delle tre seguenti ipotesi: mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti: si pensi a un Comune che non abbia ancora affidato l’appalto ad una società per la raccolta dei rifiuti o ai numerosi casi di disfunzioni interne organizzative; effettuazione del servizio in grave violazione della disciplina di riferimento: accade quando non viene rispettata la raccolta differenziata o quando la raccolta avviene a singhiozzo; interruzione del servizio per scioperi o per altri motivi sindacali, o per imprevedibili impedimenti organizzativi. Deve sussistere un grave e perdurante disservizio: non basta quindi il fatto che la raccolta dei rifiuti non venga effettuata per qualche giorno. Inoltre, non basta lamentare il mancato passaggio dei camion della spazzatura: bisogna procurarsi una certificazione dell’Asp o di altre autorità sanitarie da cui si evinca lo stato di pericolo – anche solo potenziale, non necessariamente già in atto – per la salute o per l’ambiente. Insomma, bisogna provare che il servizio di raccolta della spazzatura non rispetta i basilari elementi che dovrebbero caratterizzarlo, indipendentemente da eventuali responsabilità del Comune".

 

Riduzione Tari per utenze fuori zona

"Chi è costretto a portare la spazzatura lontano da casa, perché non ci sono nelle adiacenze dei cassonetti o dei centri di raccolta è tenuto a pagare solo il 40% della Tari (ottiene quindi una riduzione Tari del 60%). È il regolamento del Comune a stabilire quale sia la distanza oltre la quale scatta la riduzione della Tari; quindi sarà bene leggerne il contenuto - sottolinea il portale di diritto - La legge, in particolare, dice che nelle zone in cui non è effettuata la raccolta, cosiddette 'utenze fuori zona' il tributo è dovuto in misura non superiore al 40% della tariffa da determinare, anche in maniera graduale, in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita".

 

Pensionati residenti all’estero

"A decorrere dall’anno 2021, il co. 48 dell’art. 1 della L. 178/2020 prevede agevolazioni ai fini dell’Imu e della Tari per i soggetti residenti all’estero, che siano titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia. In particolare - specifica La Legge per Tutti - sull’unica unità immobiliare a uso abitativo posseduta in Italia a titolo di proprietà o usufrutto dai pensionati residenti all’estero la tassa sui rifiuti è dovuta nella misura ridotta di due terzi, a condizione che non sia locata o data in comodato d’uso".

 

Altre riduzioni Tari

"Oltre alle tre ipotesi appena viste, già elencate dalla legge e quindi obbligatorie, i Comuni possono disporre a propria discrezione altri sconti Tari come nel caso di: abitazioni con unico occupante; abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo; locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente; abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di 6 mesi all’anno, all’estero; fabbricati rurali ad uso abitativo", conclude La Legge per Tutti.

 



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