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27 novembre 2024

Vittorio Veneto

Teatro “Da Ponte”: le minoranze non si opporranno all’acquisizione

Il voto nel consiglio comunale del 23 novembre

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Teatro Da Ponte

VITTORIO VENETO – Domani sera, 23 novembre, il consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi sull’acquisizione al patrimonio comunale del teatro “Da Ponte”, quel voto che doveva esserci ancora ad aprile ma poi, con un colpo di scena, il punto venne ritirato dal sindaco Antonio Miatto. Domani, alle 18.30, non ci dovrebbero essere colpi di scena. Né sulla trattazione del punto – gli aspetti urbanistici, come pure quelli finanziari, iva inclusa, sono stati risolti –, né sull’esito del voto. Il sindaco Antonio Miatto e la sua maggioranza sono pronti a votare a favore dell’acquisizione del “Da Ponte”. E le opposizioni, a poche ore dalla seduta, annunciano che «non si opporranno, per non rischiare la chiusura del teatro».

 

Per gli aspetti urbanistici da sanare – l’agibilità parziale della struttura legata ai vani tecnici posti sul retro non realizzati come da progetto – gli uffici comunali hanno già rilasciato a fondazione Cassamarca il permesso di costruire in sanatoria e i lavori verranno ora eseguiti. Per quelli finanziari, il comune darà copertura all’acquisto accendendo un mutuo da 1,5 milioni di euro (che sarà pure messo ai voti domani sera) e utilizzando 949mila euro di avanzo di amministrazione. Risolta anche la questione iva al 22%: non sarà versata, non essendo dovuta perché il teatro avrà una gestione di tipo commerciale.

 

C’è però ancora un nodo da sciogliere per le opposizioni: il prezzo pattuito con fondazione. Ci sono due perizie: una che ha stabilito per il teatro un valore di 1,5 milioni di euro, una di 2,5 milioni di euro. Ed è su questo aspetto che domani sera Pd, Rinascita Civica e civica Dus cercheranno di fare chiarezza. «La giunta Miatto ha fatto fare due perizie e ci chiede di votare quella con il valore più alto. Perché dovremmo optare per la perizia maggiore di un milione rispetto all'altra? Logica vorrebbe che pagassimo il teatro come prevede la perizia del primo professionista e investire i soldi risparmiati in strutture sportive. Il buon senso consiglierebbe almeno una via di mezzo tra i due prezzi. Ma in questa storia il buon senso manca completamente – affermano le minoranze -. Un'altra assurdità è che per l'acquisto del teatro la giunta abbia intenzione di accendere un mutuo utilizzando il credito sportivo. Peccato che questa scelta non sia stata fatta in altre occasioni come il restauro delle piscine o delle palestre e palazzetto. Il vicesindaco Posocco evidentemente non ha a cuore gli impianti sportivi».

 

«Il risultato è che il consiglio comunale è chiamato a deliberare l’acquisto del teatro “Da Ponte” pagandolo più del dovuto e su questa cosa vogliamo capire le motivazioni. Anche perché da una lettera del presidente di Fondazione traspare addirittura la minaccia di richiesta di danni qualora l’operazione non andasse in porto. Danni per che cosa? Quali impegni ha assunto Miatto con la proprietà del teatro?» gli interrogativi delle opposizioni.

 


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