TONI DA RE NUOVO SINDACO DI VITTORIO
Ed è subito polemica con il PDL
| Milvana Citter |
Vittorio Veneto - Come da previsioni Gianantonio Da Re è il nuovo sindaco di Vittorio Veneto. Il segretario provinciale della Lega Nord ha raccolto 6.947 voti che gli hanno consentito di superare con il 51.36% delle preferenze l’avversario al ballottaggio Giuseppe Costa.
Con il 55enne imprenditore artigiano continua così il dominio leghista sulla città dopo i due mandati di Giancarlo Scottà. Grande soddisfazione per Toni Da Re, che tra una stretta di mano ed un brindisi ha commentato il voto: “E' stata una campagna elettorale dura, nella quale abbiamo scelto di correre da soli come Lega Nord con l’appoggio delle liste civiche Una scelta che ha convinto i cittadini a premiare la continuità”.
Una vittoria di misura per il sindaco leghista, sancita da un pugno di voti che dimostrano quanto abbia pesato la decisione del Popolo delle Libertà di non appoggiare apertamente in città il candidato del partito alleato a livello nazionale. Una decisione che, ha annunciato il neo sindaco avrà degli strascichi in consiglio comunale: “I numeri parlano da soli, ci sono 2 mila che voti sono andati dall’altra parte e la responsabilità di questo è chiara. Mi aspettavo una grande serietà politica al secondo turno, evidentemente qualcuno deve ancora maturare. Prenderemo atto di questa mancata serietà e la faremo pesare”.
E il primo cittadino si è già calato nel ruolo, annunciando per domani mattina, alle ore 7.30, il primo sopralluogo a San Giacomo nel cantiere della scuola elementare: “E’ una priorità per noi. In campagna elettorale se ne è parlato tanto, spesso a sproposito. A noi interessano i fatti e soprattutto ci interessa rispondere alle esigenze, non dei politici, ma dei bambini. Contiamo entro la fine dell’anno di consegnare loro la nuova scuola”.
In casa del Partito Democratico intanto si fa un bilancio della sconfitta: “Per Da Re – spiega Giuseppe Costa -, è sicuramente una vittoria di misura, per noi è un ottimo risultato se consideriamo il punto di partenza e il fatto che ci è forse mancato un rush finale”. Anche il candidato del Pd ha qualche rammarico per la decisione del Pdl di lasciare libero il proprio elettorato: “Ci è mancato l’appoggio del Pdl che in certi seggi si è spostato. Mi dispiace perché i nostri programmi erano sicuramente sovrapponibili e l’obiettivo era comune e cioè cambiare il governo della città ma in questo modo è stato vanificato”.
Foto di Mattia Gri