Trame di Giorgione, c’è anche un famoso ritratto del Tiepolo
Per la mostra di Castelfranco il Ritratto di Antonio Riccobono
| Matteo Ceron |
CASTELFRANCO - Concesso alla mostra su Giorgione anche il celebre Ritratto del Riccobono, capolavoro di Tiepolo. La mostra Le trame di Giorgione (Castelfranco Veneto, Casa di Giorgione, dal 27 ottobre al 4 marzo) mette in evidenza donne, uomini e la loro vanità.
Affidandosi al pennello dei grandi artisti del momento, costoro sapevano di consegnare il loro volto alleternità. Ma con il loro volto volevano tramandare anche il loro ruolo sociale, il loro essere alla moda, il loro benessere economico. La loro importanza, insomma. Come se oggi uno si facesse fotografare accanto alla sua Ferrari o al suo aereo privato. O accanto ad una top model compiacente.
Anche il sontuoso Ritratto di Antonio Riccobono, celebre umanista rodigino, titolare della cattedra di eloquenza allUniversità di Padova nel 1571, risponde a questi canoni. Ma in modo diverso. A commissionare il ritratto a Giambattista Tiepolo non fu infatti lillustre personaggio che il Tiepolo ritrae. Ma lAccademia dei Concordi che, con questo ritratto sontuoso volle, in qualche modo, sottolineare che anche un luogo non centrale come Rovigo, sede appunto dellAccademia, poteva vantare uomini illustri e importanti. Si tratta di una celebrazione per interposta persona. Per altro riuscitissima perché Tiepolo qui raggiunge i vertici del capolavoro.
Questo Antonio Riccobono non è un ritratto celebrativo convenzionale, ma limmagine di un personaggio vivo e palpitante che sembra uscire da una quinta di penombra con una notevole carica vitale, creata dal movimento improvviso della testa e dallo sguardo rivolto verso lo spettatore, come annota Alessia Vedova nel presentare il dipinto.
La scelta dellinquadratura della composizione è intenzionale: dal limite della finta cornice ovale si sviluppa limmagine in cui si evidenzia la rotazione del busto del Riccobono che, facendo leva con la mano destra sul codice in primo piano, pare volersi sollevare dallo scranno, mostrando disappunto per essere stato disturbato durante la lettura.
Sullo scrittoio sono presenti, a indicare lattività del letterato, un codice aperto e un calamaio con penna doca in primo piano e un libro chiuso sullo sfondo: trattasi di riferimenti simbolici che Tiepolo sembra aver desunto dalla ritrattistica fiamminga, in particolare da incisioni tratte da Rembrandt e da Van Dyck che avevano più volte ripreso il tema dello studioso seduto al tavolo nellatto di leggere o scrivere. Il celebre intellettuale rodigino, a conferma del suo ruolo, indossa vesti preziosissime. Vi è raffigurato con sontuosi abiti tipici del Cinquecento, con tanto di ermellino, sottolinea Danila Dal Pos, dichiarandosi molto orgogliosa di essere riuscita a portare a Castelfranco questo capolavoro dellarte ed anche della storia del costume.