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25 aprile 2024

Italia

Università gratis per metalmeccanici e figli, firmato l'accordo per 160 borse di studio

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Università gratis per metalmeccanici e figli, firmato l'accordo per 160 borse di studio

Un totale di 160 borse di studio triennali per la frequenza di corsi di laurea, anche a distanza. Destinate ai lavoratori di aziende metalmeccaniche e ai loro figli, e che copriranno tutte le spese di iscrizione, vitto, alloggio, materiale didattico. E' questo il contenuto dell'accordo sottoscritto oggi a Roma da Confapi, Fiom Cgil, Università di Roma Tor Vergata e l'Ebm (Ente bilaterale metalmeccanici).

"Il nostro obiettivo - ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il presidente di Confapi, Maurizio Casasco - è di dare un'opportunità concreta, attraverso un welfare attivo vero e non solo a parole, ai lavoratori metalmeccanici e ai loro figli che non hanno le condizioni economiche per affrontare l'università e laurearsi".

"E quindi si tratta -ha aggiunto- di offrire loro gratuitamente, sulla base del merito, l'accesso all'università, non solo nelle iscrizioni ma anche nel vitto, nell'alloggio e nell'acquisto dei libri di testo".

Ci saranno tre tipi di borse di studio: per l'università a distanza, per gli studenti in sede e per quelli fuori sede. Per i tre anni si prevede un investimento intorno a poco più di due milioni di euro, che sarà coperto a metà tra l'Ebm e l'università. Tor Vergata sarà capofila del progetto insieme agli atenei di Brescia, Torino, Bologna, Roma Tre, Napoli, Bari e Calabria Arcavacata.

"Come Confapi -ha ribadito Casasco- crediamo fortemente in questo progetto per dare un esempio pratico di come l'invesimento in capitale umano può essere il vero antidoto alla crisi. E' la dimostrazione che la bilateralità può essere trasparente e fatta per il bene dei lavoratori e delle aziende, che potranno usufruire di lavoratori più formati".

E per il leader della Fiom, Maurizio Landini, "l'accordo di oggi nasce dal contratto nazionale, firmato nel 2013 con Confapi, che prevedeva appunto la nascita un ente bilaterale, l'Ebm, per la prima volta nel settore delle pmi, e questo ente era per noi lo strumento per dare servizi e risposte ai lavoratori". "Dimostriamo che è possibile, e il fatto che attraverso l'ente bilaterale i soldi che le aziende mettono vengono spesi in questa direzione credo che sia una novità importante", ha aggiunto.

Infatti, ha continuato Landini, "questo significa che 160 persone, lavoratori o lavoratrici di aziende che applicano il contratto di Confapi, o i loro figli, potranno accedere all'università non dovendo pagare nulla e avendo questo diritto. Quindi si dimostra -ha sottolineato- che attraverso il contratto nazionale e la bilateralità si possono fare delle cose che interessano direttamente l'estensione dei diritti delle persone che lavorano".

Landini ha voluto chiarire che l'accordo "vale per tutte le aziende che applicano il contratto Confapi e per i relativi lavoratori, non solo per gli iscritti Fiom". "Noi nel 2013 abbiamo firmato il contratto, speriamo che a ottobre quando ci sarà da ridiscuterlo ci potranno essere anche le altre organizzazioni", ha detto.

Positivo anche il commento del rettore di Tor Vergata, Giuseppe Novelli: "Mantenere oggi un figlio all'università -ha detto- costa 11.400 euro all'anno tra iscrizioni, vitto, alloggio, libri e altro. E' un peso enorme per le famiglie. E l'iniziativa di oggi può essere un aiuto concreto, con cui supportare, con un cofinanziamento tra enti, fondazioni e università per aiutare tutti a conseguire non una semplice borsa di studio, ma una laurea perchè noi finanziamo un ciclo di studi triennale. Il candidato viene, scelto, selezionato, si iscrive ed esce con un titolo di studio e le competenze per andare subito a lavorare. Questo -ha concluso- è l'obiettivo".

 



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