Treviso - Fosse stato un referendum si potrebbe dire che non ha raggiunto il quorum. Va, infatti, in archivio con un’affluenza scarsissima la prima giornata di vaccinazioni contro l’influenza AH1N1 organizzate dalle Usl 9 di Treviso e 7 di Conegliano. Solo 1500 i trevigiani che hanno accolto l’appello recandosi nei presidi allestiti presso i distretti sanitari e le palestre, contro gli oltre 9 mila attesi sulla base degli inviti spediti. La prima chiamata era per le donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, per i genitori di bambini con meno di 6 mesi di vita (ai quali non è possibile somministrare il vaccino) e per i bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni con patologie croniche. Pochissimi quelli che hanno risposto.

L’azienda sanitaria di Treviso aveva organizzato 5 presidi in città e in provincia, per accogliere tra i 5 e i 6 mila cittadini. A fine giornata però i vaccinati erano solo 1452. “Sicuramente – spiega il direttore del dipartimento di prevenzione Giovanni Gallo -, ne aspettavamo molti di più. C’è stato un problema di informazione a livello nazionale che ha mandato messaggi contrastanti tra allarmismo e rassicurazioni. E poi le preoccupazioni per il vaccino che si sono diffuse in questi giorni, rispetto agli effetti collaterali e ai rischi che provoca hanno scoraggiato molti”.

A Conegliano era stato allestito invece l’unico presidio per l’Usl 7, dove erano invitati a recarsi circa 3 mila e 600 soggetti delle categorie in programma. Qui è andata ancora peggio, i vaccinati sono stati solo 120: “Risultati scarsissimi – spiega la dottoressa Ester Chermaz -, praticamente si sono presentati solo i pazienti con patologie croniche. Pochissime le donne gravide e quasi totalmente assenti i genitori di neonati. C’è da dire che abbiamo avuto un problema con il servizio postale, gli inviti spediti infatti non sono arrivati tutti a destinazione”.

Un bilancio che dimostra evidentemente che i trevigiani sono preoccupati per la pandemia ma non eccessivamente spaventati. E le aziende sanitarie si ritrovano così a dover correggere il tiro. “Nei prossimi giorni – continua il dottor Gallo -, valuteremo i risultati e riprogrammeremo il calendario delle vaccinazioni sulla base dei dati odierni. E’ evidente però che dovremo agire in qualche modo sull’informazione”

Milvana Citter

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