Vazzola, Officina Malanotte riporta l’arte a Tezze di Piave
Grande successo di pubblico per l’inaugurazione della seconda edizione di arte contemporanea alla tenuta Bonotto Delle Tezze, con quattro artisti di fama internazionale
VAZZOLA - Nella splendida scenografia dei locali storici dell’azienda Bonotto Delle Tezze, ha preso il via la nuova edizione di Officina Malanotte, un evento artistico che ha coinvolto artisti italiani e stranieri che hanno lavorato per tre settimane nelle ex stalle e nel granaio, per l’occasione trasformati in atelier. Portare la cultura tra la gente, attraverso i luoghi abituali e comuni, l’arte come forma di comunicazione di esperienze personali, ma anche di invito al ripensamento del futuro dell’uomo e del suo ambiente. Officina Malanotte si caratterizza come evento unico nel suo genere, una delle rare manifestazioni nel territorio dove un’imprenditoria illuminata e filantropica investe nell’arte e in giovani artisti, ospitandoli e facendoli lavorare immersi nell’ambiente rurale, quello di un piccolo paese di provincia ma con una lunga storia alle spalle.
Antonio Bonotto e la sua famiglia credono fermamente nella cultura come mezzo per la conservazione di una storia locale, fatta da uomini, eventi, oggetti. L’esperienza degli artisti è stata di entrare in diretto e vivo contatto con il territorio, parlare con la gente, lavorare con i colori e la luce della campagna veneta. Il curatore della mostra, il coneglianese Daniele Capra, ha sottolineato come, anche quest’anno, questo dialogo tra il territorio e gli artisti ha prodotto opere di notevole interesse che guardano al futuro, seppur radicate ad esperienze passate. I quattro artisti vengono da esperienze internazionali differenti e si sono misurati con diverse forme di rappresentazione artistica. Jingge Dong, cinese da oltre sette anni in Italia, ha portato le sue visioni oniriche su grandi tele, caratterizzando le opere talvolta con aree più dettagliate, altre con ampie sfumature indefinite, proiettando il visitatore in una sorta di rappresentazione del sogno, dove colori, contorni, personaggi e ambienti sono indefiniti e dove la luce scandisce il tempo.
Laura Pugno nelle sue opere ha posto l’accento sull’ecologia, usando blocchi di ghiaccio in discioglimento come rappresentazione del surriscaldamento climatico e tracciando dipinti con quell’acqua, usando le tinte fredde che si possono notare nei ghiacciai. Aleksander Velišček ha dimostrato la sua grande tecnica pittorica facendo uno studio sui ritratti di Rembrandt, luci e colori caldi che andavano in contrasto con le velature di colore fredde che l’artista ha tracciato nell’ultimo passaggio. Lucia Veronesi ha lavorato con i tessuti, creando grandi tende policrome, composte da tessuti portati da lei uniti ad altri di proprietà della famiglia Bonotto, quali tende, lenzuola, tute da lavoro, ma anche teli e reti agricole.
L’evento sarà visitabile sino al 9 luglio contattando la segreteria all’email info@officinamalanotte.art o al telefono 0438 488323.
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