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20 aprile 2024

Treviso

LA VICENDA ASCOPIAVE LACERA IL PD

Quarello annuncia le proprie dimissioni per la seconda volta

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

LA VICENDA ASCOPIAVE LACERA IL PD

TREVISO – Un infinito tira e molla sta lacerando il Pd trevigiano. Il tutto a poche settimane dalle elezioni per il Comune di Conegliano e ormai a pochi mesi da quelle che decideranno il post-Gobbo a Treviso.

Al timone del partito c'è ancora Enrico Quarello, che dopo essersi seduto sulla poltrona di AscoPiave passeggiando sul tappeto rosso srotolato dalla Lega ha prima spalancato la porta che l'avrebbe portato fuori dalla segreteria, annunciando le proprie dimissioni, e poi l'ha subito richiusa. Tanto che in questi giorni ha ripreso in mano i comandi convocando i circoli comunali per spiegare la scelta di salire a Pieve di Soligo lasciando buona parte del suo stesso partito all'oscuro di tutto. Peccato, però, che la base non l'abbia presa per nulla bene.

E se è vero che c'è qualche sindaco pronto a difendere lui e il suo accordo stretto con Da Re e Zugno davanti a una pizza (per una poltrona da 50 mila euro lordi all'anno), è altrettanto vero che molti militanti adesso vogliono (metaforicamente) la sua testa. Tra questi, a spingerlo verso l'uscio che porta fuori dalla segreteria, ci sono pure i “grandi elettori” del Pd di casa nostra. A partire dal capogruppo in Regione, la montebellunese Laura Puppato, sino all'onorevole e sindaco di Roncade, Simonetta Rubinato.

A cui nell'esecutivo della settimana scorsa si è aggiunto, con tanto di litigio a distanza, pure Claudio Niero, memoria storica del centrosinistra ed ex sindaco di Ponzano. Tutto questo per aver riportato il Partito democratico nella stanza dei bottoni, da cui era tempo escluso, di una delle multiutilities più importanti d'Italia? No, la crociata interna non s'è scatenata tanto per la conquista del posto nella società del gas, che nonostante il placet del Carroccio un partito un più compatto avrebbe potuto vendere come un grande successo in terra leghista, quanto per la regia di un'operazione, portata avanti dallo stesso segretario, che secondo i big, e non solo, sarebbe stata opaca e avrebbe ridotto al lumicino la fiducia in quello che ufficialmente è ancora, a tutti gli effetti, la guida del Pd della Marca.

“Il disagio espresso in merito al comportamento tenuto da Quarello nella vicenda Ascopiave ha origine dal fatto che dell'accordo siglato con la Lega, per avere un posto nel cda della società, militanti e dirigenti sono venuti a conoscenza soltanto a cose fatte – ribadiscono la Puppato e la Rubinato – e questo è l'unico motivo che sta alla base del diffuso malumore di tanti circoli Pd della provincia che ora invocano un chiarimento nell'interesse di tutto il partito".

E in politica, ben si sa, la forma è sostanza. Soprattutto dove le tensioni interne non sono mai mancate. Tanto che, a quanto sembra, la foto che svela un paffuto Quarello intento a mangiare la pizza e a discutere con Da Re e Zugno sarebbe stata fatta circolare non da un colpo basso della Lega, che ha scelto di portarsi a casa l'oppositore che più gli faceva comodo per fare un dispetto al Pdl e per tentare di raccogliere tra i democratici i voti necessari per la defenestrazione di Gildo Salton dalla presidenza di Asco Holding, ma direttamente da alcuni componenti del Pd da sempre in contrasto con il segretario provinciale.

Insomma, una bufera con pochi precedenti che venerdì sera ha spinto Enrico Quarello ad annunciare per la seconda volta le proprie dimissioni. Resta da vedere, però, se queste volta verranno davvero messe sul tavolo dell'esecutivo e della direzione provinciale, che torneranno a riunirsi a breve.

Come se ne esce adesso? Con l'annuncio delle dimissioni da parte di Quarello dovrebbe essersi allontanato in modo definitivo il rischio di un commissariamento, visto come fumo negli occhi da Puppato e Rubinato, a poco tempo dalle elezioni che, stando ai numeri, potrebbero anche portare il Pd a sfrattare Lega e Pdl dal fortino del municipio di Treviso. Il timone verrà così preso dal vicesegretario, Roberto Grigoletto. Ma solo in modo provvisorio. Poi ci sarà il traghettatore Niero? Lui è disponibile a guidare il partito sino alle elezioni del capoluogo.

Ma Quarello, che comunque manterrà un ruolo attivo del Pd, non riesce proprio a mandarlo giù. Tocca alla coordinatrice regionale, Rosanna Filippin, provare a sistemare le cose. “L'ingresso di Quarello in AscoPiave è un fatto positivo, anche se è evidente che rende necessario un rinnovo del vertice del partito – spiega – alla prossima direzione provinciale (quella di martedì, ndr) presenterò personalmente una proposta di percorso che indichi modalità e tempi certi”. Niente congresso, quindi, ma via libera all'assemblea per la nomina del nuovo segretario. E questo garba anche alla Puppato e alla Rubinato. “Sarà il partito a governare questa difficile fase – sottolineano in coro – è l'assemblea, e nessun altro, che ha la legittimità di assumere le decisioni conseguenti, sia nel caso che il segretario Quarello confermi le preannunciate dimissioni sia nel caso contrario, senza bisogno che nessun dirigente imponga dall'alto che cosa si deve fare".

Tutti d'accordo, insomma. Pur a denti stretti. “Ciò che non sono e non sarò mai disposta ad accettare è che la discussione sulle scelte politiche sia strumentalizzata per finalità di parte, rivendicazioni personalistiche o desideri individuali di rivalsa – punge la Filippin a quanto pare puntando il dito proprio contro le big trevigiane– il Pd il suo congresso l’ha già fatto oltre un anno fa, alla luce del sole, e oggi ha tutti gli strumenti per affrontare questo passaggio politico salvaguardando la propria unità”. E ora si attende solo l'ultima mossa di Quarello.

 

Mauro Favaro

 


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