VITTORIO VENETO – Castagnata, artigianato locale e cultura, con un tuffo nella Ceneda di 500 anni fa: è ricco e per tutti i gusti il programma messo in piedi dai volontari di Insieme per Ceneda e Sintesi&Cultura per domenica 11 novembre a Ceneda di Vittorio Veneto. In piazza Giovanni Paolo I il mercatino dell’artigianato, poi castagne per tutti fino a sera e, nel pomeriggio, la presentazione di “A Ceneda 500 anni fa: palazzo Graziani”.
 
Fin dalle 9 di mattina piazza Giovanni Paolo I e la vicina strada che costeggia il seminario vescovile si animeranno con i banchi di una cinquantina di espositori per quello che è il tradizionale appuntamento della seconda domenica del mese con il mercatino dell’artigianato di Ceneda. Gli artigiani esporranno le loro creazioni artistiche realizzate con legno, tessuto, lana, oggetti di riciclo e tanta fantasia. Non mancheranno i banchi con i prodotti dell’enogastronomia locale e il banchetto dei libri locali con le ultime novità fresche di stampa, da “Cronache vittoriesi 1982-1990” ultima “fatica” di Ido Da Ros (De Bastiani editore, 2012) e “Vittorio Veneto occupata” di Innocente Azzalini e Giorgio Visentin (De Bastiani editore, 2012).
 
A partire dalle 12, e fino a sera, caldarroste in piazza per il tradizionale appuntamento autunnale della Castagnata Cenedese. Fin dal mattino una decina di volontari di Insieme per Ceneda saranno impegnati nella cottura di circa 4 quintali di castagne nei pressi della fontana della piazza. Qui allestiranno il banchetto dove verranno distribuite, da mezzogiorno a sera, le caldarroste, ma anche vin novo, vin brulè e the caldo.
 
Alle 15,30 l’appuntamento è al vicino palazzo Graziani, di fronte all’ingresso del seminario vescovile. Qui Silvia Bevilacqua di Sintesi&Cultura proporrà “A Ceneda 500 anni fa: palazzo Graziani”, una presentazione dedicata al palazzo e al contesto architettonico di Ceneda. «Le stampe antiche e i dipinti tardo-rinascimentali ci forniscono un'immagine di Ceneda che risulta come un delicato equilibrio tra un sistema fortificato, una vasta presenza religiosa e il distribuirsi di palazzi e ville entro un tessuto urbano determinato da precisi caratteri ambientali – spiega Silvia Bevilacqua -. Proporremo una breve passeggiata nel tempo per cercare di immaginare quale poteva essere l'aspetto della città quando palazzo Graziani prese forma e venne abitato da una delle più importanti famiglie di Ceneda, oltre a una riflessione sulla qualità del patrimonio architettonico di Ceneda».