La cooperativa se ne va, Meduna in subbuglio
Il sindaco Marica Fantuz si dice preoccupata: "Adesso chi arriva?"
MEDUNA DI LIVENZA - Immigrati dopo l’attività della cooperativa? Questo il timore del sindaco Marica Fantuz che in una nota lancia anche un appello ai cittadini.
“È arrivato il giorno che non avrei mai voluto arrivasse. La comunità psichiatrica residente a Meduna da moltissimi anni è stata sradicata da quello che era diventato il suo paese.
Concittadini quindi, sfrattati senza poter scegliere il loro futuro. Persone, non oggetti, che tutta la comunità si è impegnata ad accogliere nel migliore dei modi attraverso lunghi e complessi percorsi”.
Una questione di cui si parlava da tempo: “Con le prime avvisaglie, come amministrazione abbiamo proposto alla presidente della cooperativa Kalamita che gestisce la struttura (nella foto), un’alternativa. Attraverso il riconoscimento di un giusto canone d'affitto, la cooperativa avrebbe potuto lasciare all'Ulss la disponibilità della struttura, in modo che il servizio potesse rimanere qui. Ci è stato risposto che non era possibile, perché la loro “mission”, la finalità del loro lavoro, non è l’attività da immobiliaristi. Avrebbero pensato ad un altro progetto alternativo”.
“Non vorrei mai che Meduna si vedesse imporre una situazione che dovrebbe solo subire senza poter dire nulla
”
“Vediamo se questo avverrà e di cosa si tratterà. O se, come penso io sperando di sbagliarmi, ci sarà un’operazione finalizzata ad un maggior guadagno”.
Il sindaco sottintende l’ipotesi dell’arrivo di immigrati: la polemica divampò a inizio di aprile, un allarme che, all’epoca, rientrò qualche giorno dopo.
E conclude: “Non vorrei mai che Meduna si vedesse imporre una situazione che dovrebbe solo subire senza poter dire nulla”.