“Villa Pisani, ok il contenitore… ma il contenuto?”
A chiederlo sono Tessariol di Azione e Marchesin per Italia Viva
MONTEBELLUNA – I portavoce di Azione e Italia Viva si dicono soddisfatti per l’imminente avvio dei lavori di completamento del restauro di Villa Pisani a Biadene di Montebelluna ma al contempo sono anche persuasi che “non può essere perso altro tempo nel percorso di gestione e valorizzazione”. Entro giugno 2025 i lavori di riqualificazione che interessano Villa Pisani saranno conclusi, con il completamento del restauro nella parte ovest dell’edificio. Poco più di un anno per sfruttare il finanziamento PNRR impiegato per assicurare al complesso seicentesco caratteristiche di agibilità uniformi e adeguate ai futuri utilizzi. A proposito di questi ultimi, la scelta fatta è trasferire il Museo di Storia Naturale e Archeologia negli ambienti che si renderanno disponibili, accorpando così l’offerta museale, storica e laboratoriale, della città. Da fine 2018, infatti, a Biadene già si trova il Memoriale Veneto della Grande Guerra, spazio interattivo e multimediale dedicato ai conflitti e agli eventi che hanno segnato l’ultimo secolo della nostra storia.
Una situazione in divenire, un sito nel quale sono convogliati finanziamenti comunitari e regionali e che, per questa sua centralità nello sviluppo futuro del territorio, ha da sempre suscitato commenti e punti di vista anche contrastanti, nel capoluogo montelliano. «Di qui a poco tempo, Villa Pisani diventerà il fulcro dell’offerta culturale istituzionale di Montebelluna» esordisce Alberto Tessariol, referente di Azione. «Insieme con la sistemazione delle strutture interne e degli elementi esterni, sarebbe altrettanto importante chiarire la gestione organizzativa e le conseguenti visioni progettuali. Abbiamo eccellenti professionalità in servizio tanto al Museo di Via Piave che al MeVe, il loro coinvolgimento è fondamentale e strategico per impostare ciò che sarà - un unico grande polo culturale dalle molteplici offerte - e ritengo vadano attivate e messe in sinergia con la Dcm Montello (Destination Management Company), in capo alla quale c’è la regia coordinata dell’offerta turistica locale».
Dalla sua istituzione, il MeVe - che occupa il corpo centrale e l’ala est della Villa - non ha goduto di poche attenzioni, come giusto. Fortemente voluto dall’allora Sindaco Marzio Favero, è oggetto ancor oggi del suo impegno politico in qualità di Consigliere regionale, basti pensare alla promozione di una legge ad hoc per renderlo il centro di collaborazione fra soggetti pubblici e privati interessati alla ricerca storica e la memoria della Grande Guerra. Quali allora le preoccupazioni? «Da anni, prima l’Amministrazione Favero poi quella Bordin, hanno tentato di concedere in uso gli spazi dell’ala est della Villa attraverso un bando, per farvi sorgere una foresteria con somministrazione di alimenti e bevande» spiega Francesco Marchesin per Italia Viva. «Sia prima che dopo il Covid, tale proposito non ha riscontrato interesse. Pensiamo che l’Amministrazione dovrebbe adoperarsi in maniera diversa, interessando ad esempio gli operatori che hanno partecipato al percorso di formazione “Patentino dell’ospitalità”. Se l’ipotesi ha senso e possibilità di successo, chi prima e meglio di loro dovrebbe essere coinvolto?».
La richiesta dei rappresentanti liberaldemocratici, insomma, è promuovere un modello di progresso urbano collaborativo. «Crediamo che sulle visioni di sviluppo sia necessario un lavoro condiviso tra gli attori locali, concertazione degli investimenti e governance unitaria delle iniziative» proseguono i due esponenti. «Per essere concreti, se determinati locali a Villa Pisani rimangono vuoti ma già servibili, perché non utilizzarli intanto per far fronte alla carenza di spazi studio per i giovani, anziché proporre improbabili postazioni nei bar? L’Amministrazione, oltre ad avere il dovere di agire, ha un punto di osservazione privilegiato per cogliere essenza ed esigenze del territorio: deve attivarsi, unire i puntini e non limitarsi ad esternalizzare e seguire con lo sguardo».