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29 marzo 2024

Castelfranco

Asolo si spende per gli amici armeni, con i quali ha un debito di riconoscenza

In consiglio la richiesta al governo di riconoscere la repubblica di Artsakh

| Maria Elena Tonin |

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| Maria Elena Tonin |

Martiros Gervogyan

ASOLO - Asolo porta in consiglio comunale l'Armenia, per sottolineare il legame della città con il popolo armeno e per sensibilizzare sulla grave situazione del paese. "Leggiamo costernati quanto sta avvenendo nel paese" aveva scritto qualche giorno fa il sindaco Mauro Migliorini in una lettera ufficiale mandata all'ambasciatore della Repubblica Armena in Italia "fatti sanguinosi con vittime sia civili che militari. Non possiamo essere indifferenti: la comunità armena fa parte della nostra storia e della nostra comunità."

Gli armeni arrivarono ad Asolo nel 1870 e la loro presenza è legata a Venezia e all'ordine religioso Mechitarista, che portava nell'asolano i propri studenti durante le vacanze estive, non potendo tornare nel proprio paese. Nel 1888 studia dai padri Mechitaristi anche Léon Gurekian, e alla fine dell'800 l'arcivescovo Iknadios Gurekian, zio di Léon, acquista Villa Contarini a Sant'Anna. Gli armeni si insediano stabilmente, dimostrando di essere una comunità radicata nel territorio e generosa. Si ricorda, ad esempio, il grande concerto del 1882 nel castello per raccogliere fondi per le popolazioni compite dall'alluvione del polesine o, nel 1920, il primo convento delle suore Doroteem a prezzi calmierati.

 

"L'asolano è debitore verso il popolo armeno" conclude Migliorini "basta fare un giro per il cimitero di Sant'Anna. Hanno vissuto qui e partecipato alla vita politica del paese." Oggi rimangono solo due famiglie, la famiglia Guerekian ad Asolo e la Gevorgyan-Abajan, a San Zenone. "Un gesto che abbiamo apprezzato tantissimo" sottolinea con enfasi Martiros, il più giovane della famiglia Gevorgyan, classe 1983, nato in Armenia. ma che si sente a casa sia "quando vedeva l'Ararat dalla finestra, sia adesso, in mezzo alle colline" dove porta avanti la sua "visione" su Villa Albrizzi Marini di San Zenone e un analogo progetto a Murano, supportato da IUAV Venezia e dall'università tecnica di Berlino.

Lo zio, con lo stesso nome del nipote, è invece uno degli ultimi monaci della congregazione. "Siamo rimasti in 17, solo 3 hanno meno di 50 anni." A chi va a trovarlo racconta volentieri la storia del popolo armeno: non usa mai la parola diaspora, "non mi piace questa parola, preferisco comunità estesa", ma il suo racconto è denso, una testimonianza.

L'appuntamento on line con il Consiglio Comunale di Asolo è domani mercoledì 28 alle 20.30 : nel primo punto all'ordine del giorno, la richiesta alle autorità nazionali di formalizzare il riconoscimento della repubblica di Artsakh (Nagorno Karabakh).

 

 



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Maria Elena Tonin

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