Carne e pesce in provetta: "No al cibo sintetico", al via la raccolta firme di Coldiretti
Coldiretti Treviso scende in campo: "A rischio il futuro dei nostri allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy”
| Isabella Loschi |
TREVISO - Al via in tutta la Marca la mobilitazione contro il cibo sintetico. In campo anche Coldiretti Treviso che raccoglierà le firme per “fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro dei nostri allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy”.
“L’obiettivo è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech – sostiene Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso - . Già ad inizio 2023 potrebbero essere, infatti, introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue, mentre entro il primo semestre 2023 negli Usa potrebbero entrare in commercio i primi prodotti sintetici”.
La petizione potrà essere sottoscritta in tutti i 15 mercati settimanali agricoli della provincia di Treviso, a cominciare dal mercato coperto di Treviso, nei 12 uffici zonali e nei 93 recapiti di Coldiretti Treviso oltre che in tutti gli eventi promossi a livello provinciale. Una pericolosa deriva degli alimenti creati in laboratorio iniziata con la finta carne della società americana Beyond Meat e sostenuta da importanti campagne di marketing che tendono a nascondere i colossali interessi commerciali e speculativi in ballo per esaltare invece il mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività di allevamento e pesca.
“Per quanto riguarda la carne da laboratorio ad esempio - seganala Coldiretti - la verità che non viene pubblicizzata è che non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore, non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato”. Ma non c’è solo la bistecca in provetta: si parla anche di produzione di latte sintetico realizzato in laboratorio, di bastoncini di sostanza ittica coltivati in vitro senza aver mai neppure visto il mare e sushi in provetta.