Castelfranco primo conservatorio in Italia per i progetti extra europei
Ottenuti oltre 240 mila euro per progetti in Sud America e Africa Subsahariana
CASTELFRANCO - Il Conservatorio di Castelfranco Veneto è primo in Italia per i finanziamenti per progetti extra europei. La call lanciata dal Ministero per progetti internazionali vede arrivare al Conservatorio di musica Agostino Steffani un finanziamento di 241.340 euro per progetti in Africa subsahariana e America Latina. Un risultato che conferma il trend più che positivo dei progetti Erasmus. Si sta chiudendo nel migliore dei modi un'annualità che aveva già visto un finanziamento di 300 mila euro per progetti in tutto il mondo. “Con grande soddisfazione informiamo che il Conservatorio di musica Agostino Steffani di Castelfranco Veneto ha meritato un finanziamento di 241 340 euro per progetti extraeuropei” ha dichiarato il direttore Paolo Troncon. Il trend della mobilità Erasmus dal 2020 al 2023 ha visto quadruplicare i numeri: nel 2020 (anno del Covid) il Conservatorio ha registrato 21 mobilità, tra studenti e docenti in entrata e in uscita. Nell'anno accademico 2021-2022 le mobilità salgono a 72, mentre il 2022-2023 si chiude con 80 mobilità, di cui il 60% relative a studenti.
Il primo partner europeo rimane la Spagna: il Conservatorio Agostino Steffani ha da anni uno stretto rapporto con quindici istituti tra cui i Conservatori di Granada, Alicante e Valencia. Continuano gli scambi con Linz (Austria), Tilburg (Germania) Dusseldorf (Germania) Friburgo (Svizzera), Anversa (pianoforte e musica antica) e Groeningen (jazz). Tra i nuovi accordi firmati si evidenzia il Conservatorio Real di Madrid e il Conservatorio Reale di Stoccolma e l'Università di Ouli, Finlandia. Tra i progetti di particolare significato nell'ultimo anno anche la collaborazione con i 5 cinque istituti europei che ha coinvolto 15 studenti e due docenti provenienti dal Belgio per un lavoro, al posto di lavoro indicherei Corso internazionale sul repertorio della musica contemporanea per chitarra realizzato, dal professor Alberto Mesirca.
Le collaborazioni più lontane riguardano il Mozambico, dove il Conservatorio Steffani opera dal 2016 e l'Argentina. " In Mozambico - afferma Paolo Troncon, Direttore del Conservatorio Agostino Steffani - funziona a pieno regime il progetto condiviso dal Conservatorio di musica Agostino Steffani, dall'Università Eduardo Mondlane dall'Università pedagogica e promosso dal Conservatorio Musicarte di Maputo di costruzione di un moderno Conservatorio su standard occidentali nato nel 2016. In tutto, negli anni, 15 docenti da Castelfranco sono andati in Mozambico come trainer per docenti e studenti, mentre 20 docenti da Maputo sono arrivati in Conservatorio a Castelfranco. E in tutto il Conservatorio Steffani ha accolto 50 studenti. Decine di mobilità per Staff e studenti finalizzate ad aumentare gli scambi di buone pratiche e implementare la collaborazione didattica tra i diversi istituti coinvolti".
Quest'anno si aggiungono i protocolli con il Brasile e il Senegal.
“Nell'anno accademico appena concluso il Conservatorio di Castelfranco ha ricevuto dal Ministero un finanziamento fino a 68 mila euro per l'Europa e un finanziamento fino a 241 mila euro per i progetti extraeuropei - annuncia il coordinatore Erasmus Damiano Lazzaron - una cifra record che ci consentirà di realizzare progetti nell'ambito della musica della tradizione popolare in Brasile, dove vivono moltissimi emigranti veneti e di impostare una collaborazione con Dakar nel segno di quanto già fatto in Mozambico. L'operazione nasce sotto l'egida dell'ambasciata italiana”.
Numeri alla mano, il Conservatorio di musica Agostino Steffani di Castelfranco Veneto è tra i primi in Italia per finanziamenti ministeriali al progetto Erasmus+. “I risultati - aggiunge Damiano Lazzaron- sono la conseguenza di una crescita della mobilità costante e di concreti successi formativi. L'agenzia nazionale ha valutato positivamente il trend del nostro Conservatorio dandoci fiducia”. Parte dei risultati positivi riguarda anche il report di efficienza dell'Istituto, con il progetto della muova sede finanziato per 10 milioni di euro dal Ministero dell'Università e della Ricerca.
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