Crisi Berco: solo cento adesioni all’esodo incentivato, il piano dei licenziamenti resta in sospeso
I lavoratori tornano in fabbrica dopo la pausa natalizia in un clima di grande incertezza
CASTELFRANCO VENETO / COPPARO (Ferrara) - A pochi giorni dalla scadenza del termine per l’adesione all’esodo incentivato, previsto per il 16 gennaio, la crisi che sta colpendo lo stabilimento Berco di Copparo continua a destare preoccupazione. Nonostante l’offerta di 57mila euro per chi decide di uscire volontariamente, solo poco più di cento lavoratori hanno accettato l'incentivo, un numero ben al di sotto dei 400 esuberi previsti dal piano dell’azienda.
Dallo scorso ottobre, quando Berco, parte del gruppo ThyssenKrupp, aveva annunciato la volontà di ridurre il personale di 480 unità a Copparo e 70 a Castelfranco Veneto, la trattativa con i sindacati ha portato al ritiro della procedura di licenziamento collettivo, ma con la condizione di raggiungere il target di esodi volontari. Tuttavia, il clima tra i lavoratori resta di incertezze, complicato anche dalle difficoltà di reinserimento lavorativo nel territorio e dall’età media dei dipendenti, che supera i 50 anni. Nel frattempo, proseguono i confronti sul piano industriale e sul contratto integrativo aziendale. L'atteggiamento degli operai rimane guardingo, con molti che si aspettano che, dopo la scadenza del 16 gennaio, possano esserci ulteriori margini di trattativa.
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