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22 novembre 2024

Montebelluna

" C'era una volta il Calcio Montebelluna e... speriamo continui ad esserci"

È l’amara riflessione del consigliere comunale Davide Quaggiotto ma davanti al rischio di perdere la secolare squadra locale potrebbe essere attribuita a molti altri montebellunesi

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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Calcio Montebelluna

MONTEBELLUNA – Giorni contati per la fusione tra il Calcio Montebelluna e la società calcistica di Treviso. A giugno ci sono le iscrizioni al campionato, quindi, urge arrivare a una decisione anche perché il presidente Alberto Catania è stato chiaro: senza fusione con il Treviso non garantirà più il sostegno al Montebelluna. Insomma, o la città ingoia questo “rospo”, accettando di perdere l’unicità di una squadra ultrasecolare (è nata nel 1919), per una nuova entità ibrida, o si profila il rischio concreto che il Montebelluna Calcio diventi un ricordo a dispetto dell’ottima stagione appena conclusasi.

Sulla questione che sta tenendo tutti i tifosi montebellunesi con il fiato sospeso, si è discusso anche in commissione consiliare Sport e il Sindaco Adalberto Bordin, alla luce di quanto emerso, ora dovrà dire la sua. Sull’incontro ha spiegato il suo punto di vista il consigliere di minoranza Davide Quaggiotto, in un lungo post sui social, fugando ogni dubbio sul fatto che l’opposizione consiliare è contraria alla fusione.

Una società che ha scritto la storia della nostra città, crescendo atleti che hanno segnato in serie A e in nazionale. Una squadra che in passato ha giocato in serie C e ha vinto la Coppa Italia dilettanti, andando poi a sfidare gli omologhi inglesi – scrive nostalgico Quaggiotto -. Avrete letto che si prospetta una fusione tra il Calcio Montebelluna e il Calcio Treviso. Questo è il progetto che ci è stato illustrato giovedì durante la commissione sport dalla dirigenza della società locale. Il piano è questo: fondere le due squadre, portando la prima squadra a giocare a Treviso mantenendo invece il settore giovanile qui. La nuova squadra si dovrebbe poi chiamare Treviso Monte calcio, o qualcosa del genere.

Prima di parlare della commissione dell’altro giorno c’è una premessa da fare: il Montebelluna gioca in una categoria superiore al Treviso e con un’ipotetica fusione la storia della squadra montebellunese e in particolare il palmares diventerebbero patrimonio della nuova realtà. Al di là di questi aspetti il progetto può sembrare suggestivo, ma molti addetti ai lavori ci hanno spiegato che c’è il forte rischio che anche la giovanile venga poi trasferita a Treviso che rappresenta una piazza più grande rispetto a Montebelluna. Inoltre, la città capoluogo ha un’impiantistica migliore.

In questo modo la nuova società potrebbe beneficiare della categoria del Montebelluna calcio e del suo curriculum mentre la nostra città si ritroverebbe senza squadra. Questo è accaduto anche ad altre società che si sono fuse, in particolare alle realtà più piccole che hanno concluso l’accordo. Perciò non si parla di un’eventualità remota. Durante la commissione ci è stato spiegato che la fusione sarebbe dettata da valutazioni di tipo economico considerando che gestire una squadra costa parecchio. Inoltre, è stato evidenziato che lo stadio comunale necessità di una riqualificazione.

Giovedì ho posto alcune domande durante la riunione. Queste sono quelle salienti.

Il comune potrebbe dare una mano alla società per evitare che vi sia la necessità di concludere questa operazione?

A che punto è la trattativa? La risposta era necessaria per capire il reale valore della riunione in atto.

Esistono strumenti che diano garanzie di tipo giuridico affinché la storia della società montebellunese venga salvaguardata e che almeno la giovanile rimanga qui?

Il progetto di fusione serve per avere più risorse. Che investimenti si prevedono per Montebelluna?

Alla prima domanda è stato risposto che sicuramente bisogna riqualificare il campo sintetico e quello in sabbia. Su questo convengo: del resto l’avevamo chiesto anche noi come gruppo di minoranza. Per quanto riguarda la trattativa è stato detto che in 15 giorni si dovrebbe concludere. Alle altre domande non è stata data una risposta. Perciò in assenza di garanzie, visti i rischi che si corrono spiegati sopra, non condividiamo questa operazione. Pensiamo invece che sia necessario investire per riqualificare lo Stadio Biagi al fine di permettere alla società di calcio, e alle altre realtà che lo utilizzano, di utilizzare uno stadio funzionale dove sviluppare un progetto lungimirante. Naturalmente il Comune dovrebbe avere un ruolo in questo.

La riunione si è conclusa con un passaggio della palla all’amministrazione. ‘’Ora attendo una vostra risposta’’. Questo ha detto il Presidente. Durante la commissione più di qualche componente della maggioranza si è dimostrato possibilista. Noi invece riteniamo che la società locale vada salvaguardata
”.
 

 



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