Nuove esternazioni del presidente del Calcio Montebelluna, che chiede: “Un dialogo costruttivo per il bene della comunità”
Le parole del sindaco hanno suscitato una nuova risposta da parte di Alberto Catania
MONTEBELLUNA - Oramai ma vicenda del Calcio Montebelluna sta assumendo i contorni di una telenovelas a puntate, e viene davvero da chiedersi se non sarebbe più opportuno che gli attori di questa vicenda si sedessero a discutere serenamente attorno a un tavolo, anziché affidare ai media o ai social le loro esternazioni. Tutto è scaturito dall’ipotesi di fusione della società calcistica montebellunese con quella di Treviso: eventualità bocciata dal Comune di Montebelluna.
Da quel momento si è verificato un “confronto mediatico” tra il presidente della società Alberto Catania e il Sindaco di Montebelluna, Adalberto Bordin. Toni, in verità, civili ma non per questo senza qualche stoccata per le rispettive scelte e posizioni. Ora a replicare a quanto dichiarato dal sindaco che invitava la società a cogliere le opportunità perse in passato, è il presidente Catania che in un lungo post risponde punto per punto a quanto dichiarato dal primo cittadino.
«“Esistono anche altri sport” e ci mancherebbe! Sono il primo a dirlo, lo sport in genere è vita. Lo sport tutto incarna i valori più nobili, è un veicolo fondamentale per una crescita moralmente sana ed in salute. Ed è proprio per fornire un servizio alla comunità in tal senso che mi sono assunto l’impegno di sostenere il Calcio Montebelluna. Perché anche se non esiste solo il calcio, esiste anche il calcio!
Da anni oramai le Amministrazioni che si sono succedute si sono dimenticate che a Montebelluna esiste anche il calcio, e che calcio! A livello di prima squadra, negli ultimi anni, la Società posizionata nella maggiore categoria fra tutte le squadre della provincia; come Settore giovanile un riferimento a livello nazionale anche per le più blasonate squadre di serie A.
Non entro nel merito riguardo all’operato delle Amministrazioni dell’ultimo decennio che hanno fatto altre scelte, ma il dato di fatto è che, aver dato priorità ad altro, ci ha portati oggi ad una situazione difficilmente sostenibile riguardo alle strutture essenziali (campi e spogliatoi) dello Stadio di Via Biagi, costringendoci a rivolgerci altrove per poter continuare a dare un buon servizio ai nostri tesserati.
La responsabilità di ovviare a questa situazione, seppur ereditata, ricade comunque sull’attuale Amministrazione delle cui scelte non dovrà dare conto alla Società Prodeco Calcio Montebelluna, ci mancherebbe, ma all’intera comunità montebellunese che ha espresso grande attaccamento per la storica Calcio Montebelluna così come ha fatto, con parole ferme e decise, la stessa Amministrazione.
Richiamo quindi l’Amministrazione, ed in particolare il Sindaco Adalberto Bordin, ad assumersi tale responsabilità. Aver stanziato 90.000 euro per sostituire una caldaia con oltre quarant’anni di vita è ben poca cosa rispetto alle attuali esigenze per rendere decorosa e sicura la struttura di Via Biagi. E comunque non è accettabile che si tenti di addossare responsabilità sull’inadeguatezza delle strutture di proprietà comunale a chi privatamente impegna proprie risorse economiche per dare continuità ad un servizio rivolto al pubblico.
E mi riferisco all’apertura nel 2019 su un eventuale nostro contributo per la realizzazione del campo in sintetico in sostituzione del campo in terra di Via Biagi, usufruendo del Bonus Sport. E’ bene che si sappia che non si trattava di un contributo a fondo perduto, ma di agevolazioni fiscali, quindi comunque un importante impegno economico al quale, con la pandemia, non abbiamo più potuto dar corso. Inoltre, per dirla tutta, dal momento in cui abbiamo dato questa disponibilità al momento in cui abbiamo dovuto fare un passo indietro è trascorso quasi un anno durante il quale ci siamo imbattuti in infiniti problemi burocratici e pratici, fra cui lo spostamento della gabbia per il lancio del martello che sembra non essere neppure a norma.
Così come non è per niente piacevole il tentativo di volerci fare passare per sprovveduti. La mancata nostra partecipazione al Bando da 300.000 euro del 2021 per le società sportive non è stata certo una disattenzione. Se non abbiamo partecipato è perché non avevamo i requisiti necessari per farlo, se non dichiarando cose non corrispondenti alla verità (il che non fa parte del nostro modo di operare!). In ogni caso si sarebbe trattato solo di un piccolo sostegno a copertura dei maggiori costi dovuti alla pandemia e non certo di un contributo per investimenti strutturali.
In conclusione, ciò che ricerchiamo con determinazione è un dialogo costruttivo. Non vogliamo essere percepiti in contrapposizione o, peggio ancora, come un ostacolo per l’Amministrazione comunale, vorremmo essere considerati un partner affidabile con cui perseguire uno scopo condiviso: il bene della Comunità.»
Il Presidente
Alberto Catania
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