Ci mancavano le aiuole (non spontanee)!
La via dei profumi? Che fine farà? Non era meglio concentrarsi sulle vie e i manufatti cittadini (che puzzano di degrado)?
VITTORIO VENETO - Non si può che gioire e complimentarsi per il 50° anniversario dalla nascita di Permasteelisa. Come non si può che plaudire la disponibilità della prestigiosa Azienda internazionale ad esprimere un segno tangibile del suo legame a Vittorio Veneto. Ma il progetto “La Via dei profumi” suggeritole dal comune non pare proprio aver ricevuto una accorta ponderazione. Probabile che la giunta fosse influenzata dal disegno, a finalità produttive oltreché estetiche, tanto caro al Sindaco Scottà sulle “Piante officinali” che avrebbero dovuto costellare pianura e zona collinare. Con qualche giustificata ironia popolare ne vennero piantumate a mo’ d’incentivo (e presto eradicate) anche sulle aiuole di piazza del Popolo ma il progetto come prevedibile naufragò ancor prima di nascere, surclassato senza pietà dalla venale plusvalenza ed invadenza prepotente del prosecco.
La prima obiezione su questa “Via dei profumi” è che le essenze elencate non fan certo parte della flora spontanea della fascia collinare e si prestano piuttosto ad una collocazione dentro un ben sorvegliato ed ordinato giardino urbano, anche per le attenzioni che richiedono, che non sono solo quelle di irrigarle ogni tanto. E purtroppo sappiamo quanta difficoltà faccia già il comune a curare il verde pubblico, a cominciare dall’ enorme patrimonio arboreo. L’altro problema riguarda la sopravvivenza delle infrastrutture che vengono annunciate (archi fioriti, panchine). Chi conosce un tantino storia e vicende urbane avrà già focalizzato il rischio. Ricordiamo ad esempio il Simposio di scultura voluto sempre da Scottà all’area Fenderl. Passarono pochi giorni e le costose opere esposte, pur essendo in zona para-centrale, cominciarono subito a venir danneggiate tanto da costringere il comune a trasferire di corsa le poche superstiti. Qualcosa di simile accadde anche a parte delle “sculture” del Centenario, pur collocate in zona abitata. O vogliam parlare del San Gottardo? Perfino gli stessi ruderi dei Palasi, dove uno di questi spettacolari e un po’ leziosi archi fioriti dovrebbe sbocciare, sono stati vandalizzati dai graffitari.
Ma perché il Sindaco, anziché sviarla su questo progetto non ha chiesto a Permastelisa, sempre restando nell’ area già prescelta, di adottare la Fontana degli Arditi di Salsa, opera a ben maggior tasso di identità, urgenza, importanza, aspettative? Questo sì sarebbe un intervento di restauro incondizionatamente necessario, duraturo e di garantita riconoscenza.
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