19/10/2024pioggia

20/10/2024nubi sparse

21/10/2024sereno

19 ottobre 2024

Oderzo Motta

CINQUE PERITI PER LA VERITA' SULLA MORTE DI GIULIANA

Il 12 luglio si conosceranno i risultati della superperizia

| Milvana Citter |

| Milvana Citter |

CINQUE PERITI PER LA VERITA' SULLA MORTE DI GIULIANA

TREVISO – Cinque periti per stabilire la verità sulle cause e l’orario della morte della piccola Giuliana Favaro. Nominato questa mattina in aula il collegio di periti e consulenti che lavorerà alla superperizia rianalizzando cartelle cliniche e referti autoptici.

Raffaele De Caro direttore del dipartimento di Anatomia dell’Università di Padova e preside del Corso di laurea in medicina e chirurgia di Treviso, Carlo Sorbara direttore del dipartimento di Anestesia dell’ospedale di Treviso nominati dalla corte d’assise presieduta da Gioacchino Termini. L’anatomopatologo Massimo Montisci nominato dall’accusa rappresentata dal pubblico ministero Antonio Miggiani che ha confermato anche l'incarico al dottor Arrigoni, e il medico legale Alessandra Rossi e Marco Panfili ricercatore esperto in cardiologia interventistica nominati dal collegio difensivo dell’imputata Simone Moreira. Questi i 5 esperti che nei prossimi 90 giorni dovranno visionare e valutare i dati delle cartelle cliniche, degli esami e delle terapie a cui la piccola Giuliana fu sottoposta la notte tra il 2 e il 3 settembre del 2009 quando fu ripescata incosciente nelle acque del Monticano.

Gli esperti hanno già chiesto anche la possibilità di procedere a nuovi esami sui campioni organici prelevati dal corpo della bimba nel corso dell’autopsia effettuata dal medico legale Arrigoni. Una superperizia disposta dalla Corte vista la necessità di chiarire le cause e l’epoca della morte di Giuliana Favaro e fare chiarezza tra le tesi discordanti di accusa e difesa. Per la stessa ragione i giudici hanno chiesto l’acquisizione di tutti i tracciati dell’elettrocardiogramma a cui la piccola è stata sottoposta dall’inizio delle manovre di rianimazione alla dichiarazione del decesso. Tracciati che non erano inizialmente stati acquisiti e che la difesa dell’imputata ritiene fondamentali per dimostrare, attraverso l’attività cardiaca registrata a quasi due ore dal ritrovamento della bimba, che Giuliana non poteva essere morta da un’ora e mezza come sostenuto nella sua perizia da Arrigoni.

Ieri in aula sono stati sentiti anche l’infermiera Elsa Clementi che era in servizio sull’ambulanza del pronto soccorso, e il medico anestesista Franzik Markovich, dell’ospedale di Oderzo che collaborarono con gli altri medici del pronto soccorso al tentativo di rianimazione della bambina. L’infermiera e il medico hanno sostanzialmente confermato quanto già sostenuto dai colleghi, in particolare il dottor Markovich ha spiegato come le azioni messe in atto quella notte furono un tentativo di andare oltre il possibile: “La bambina è arrivata con parametri che non erano compatibili con la vita e non ha mai ripreso un minimo di attività cardiaca autonoma. E dopo due ore e mezzo di tentativi andati a vuoto era chiaro che non poteva aver avuto l’arresto cardiaco da poco. Sapevano che era un tentativo disperato ma abbiamo voluto andare avanti perché era una bambina”.

La prossima udienza del processo è stata fissata per il 12 luglio, quando i periti avranno già depositato i risultati della perizia. Mentre è atteso a giorni il parto dell’imputata, la 24enne brasiliana Simone Moreira sta infatti per mettere alla luce il suo terzogenito che nascerà con ogni probabilità a Milano dove la donna vive insieme al nuovo compagno.

 


| modificato il:

Milvana Citter

Leggi altre notizie di Oderzo Motta
Leggi altre notizie di Oderzo Motta

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×