01 dicembre 2024
Categoria: Notizie e politica - Tags: Electrolux, Susegana, Storie Fuori Fuoco, PPaoloVideo, Esuberi, Est, Operai, treviso
Ieri Sera alle 20.10 e poi, dopo la trasmissione XNews, alle 22.15, è andata in onda la nuova puntata di “Storie Fuori Fuoco | La Questione Electrolux” su Antenna3Nordest (Canale 13). Per chi non lo avesse visto, eccolo pubblicato online. Per prima cosa vorrei fare qualche ringraziamento. Vorrei ringraziare Antenna3Nordest per la messa in onda del mio lavoro, OggiTreviso per l’ articolo scritto al riguardo, e tutte le persone che mi scrivono ad ogni messa in onda delle puntate; che con i loro commenti, le loro osservazioni e critiche mi aiutano a perfezionare di volta in volta i reportage.
Questo nuovo reportage, racconta la questione Electrolux (per chi non la conosce, buona visione del video, e per chi già la conosce, buona visione lo stesso, nella speranza che possa offrire degli spunti di riflessione nuovi e degli eventuali chiarimenti), ed è molto ricco di interventi. Troverete un’intervista al Sindaco di Susegana Vincenza Scarpa; viene dato spazio a Stefano, rappresentante dell’ RSU FIOM, che ci racconta cosa sta succedendo; e sentirete le voci di alcune operaie che raccontano le loro paure e le loro storie.
Durante la realizzazione della puntata, ho fatto diverse riflessioni che voglio esporvi, attraverso le domande che mi aveva posto Antenna3Nordest per realizzare il servizio di lancio al telegiornale, del reportage di Storie Fuori Fuoco.
Perché un reportage sul lavoro?
Perché il lavoro è una delle parti più importanti della vita di un individuo, e perché il lavoro inizia seriamente a mancare. Le mense dei poveri nelle nostre località stanno raddoppiando il numero di persone che si rivolgono a loro. Nei centri delle città vediamo sempre più serrande abbassate, e basta farsi un giro nelle zone industriali per vedere capannoni chiusi o vuoti.
Come mai un documentario sull’ Electrolux, e non su una delle tante aziende in crisi?
Per tre motivi. Intanto perché lo stabilimento di Susegana è vicino a dove abito, e quindi sento molto questo problema. Secondo motivo perché l’ Electrolux è un’azienda molto grande, e se chiude, rischia di mettere in crisi tutto l’indotto che ruota attorno. Terzo motivo, perché, da quello che ho capito girando il reportage, l’ azienda non è in crisi, vuole solo far maggiori profitti, e quindi è anche la dimostrazione del fatto che in Italia non esista un politica industriale a livello politico. Anche perché (come dice bene il Sindaco di Susegana nel video), se questa azienda chiude, sono altre centinaia di posti di lavoro che verranno a mancare sul territorio, per cui, oltre al danno per le famiglie che si troveranno senza stipendio per mandare avanti le famiglie, i giovani che si affacciano al mondo del lavoro, cosa faranno? Questi (come tanti altri) sono posti che quasi sicuramente, non verranno ricreati.
Da giovani, cosa sperate per l’economia del nostro Paese?
Ovviamente da giovani speriamo che l’economia di questo Paese si riprenda, ma sinceramente noi (non tutti) non sappiamo neppure come, e questo credo sia un problema generazionale, cerco di spiegarmi. Molti miei coetanei (me compreso) non vedono una prospettiva in Italia, ma non solo a livello personale, ma anche a livello di società. Spesso facciamo fatica ad immaginare un futuro per questo Paese, per rimetterlo in moto. Il motivo di questa difficoltà lo vedo (opinione personale) in diversi fattori, tra cui, il fatto che siamo cresciuti con le parole “crisi”, “chiusura”, “fallimento”. Non abbiamo mai assistito alla crescita di grandi imprese Italiane, penso all’ Olivetti, alla Fiat, alla Telecom, all’ Alitalia (tanto per fare i primi esempi che mi vengono in mente), abbiamo sempre visto il salvataggio di imprese. Un’ azienda è in crisi, si interviene, si taglia un po’ di personale, e si lasciano qualche centinaio di lavoratori a casa per risparmiare, senza pensare al domani. Noi abbiamo (quasi) sempre visto questo. Quindi non abbiamo idea di cosa sia un progetto industriale per il futuro, una visione economia da oggi a vent’anni. Per questo (ed altri motivi) siamo abituati a vivere giorno per giorno, con l’ idea (spesso) di andarsene in un altro Paese che offre delle prospettive, non solo personali. Ma che sia chiaro, emigrare all’ estero non è un fatto di comodo, ma di necessità. Per fortuna però, in questi ultimissimi anni, si è iniziato a parlare anche di StartUp, cioè giovani imprenditori che con idee innovative, lanciano delle piccole aziende. Speriamo che questo fenomeno si espanda, perché per ora è ancora troppo ridotto per far fronte alla crisi massacrante.
Le domande che mi pongo però sono: in questi anni (anche parlando dell’ Electrolux) chi doveva agire, dov’era? Chi aveva la possibilità di poter fare qualcosa, di creare un piano industriale, cos’ha fatto? Perché si arriva sempre tardi? Perché si agisce sempre all’ultimo? Scusatemi per le domande banali da giovane ignorante.
Vi lascio alla visione della nuova puntata per chi non l’avesse ancora vista in televisione, ringraziando le continue osservazioni molto attente e specifiche, segno di un pubblico molto attivo. Buona visione e grazie.
Paolo Pandin
Videomaker e altre cose che cerco di fare che mi vengono più o meno bene.
www.paolopandin.com
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Giorgio Spinato
08/12/2013 - 23:46
domande e risposte ...
....l’ azienda non è in crisi, vuole solo far maggiori profitti....
Questa è la globalizzazione ... un saltare come le cavallette da un posto all'altro alla ricerca dei costi più bassi per la felicità degli azionisti.
E la politica dove è .. è al servizio degli gnomi della finanza.
Dovremo cominciare a comprare solo italiano e rinunciare a tutto cio che ormai è prodotto fuori,
Obbligare le aziende a produrre in ITalia se vogliono vendere in Italia.
IN Germania producono di tutto e vendono ovunque ... chissà come fanno
Una soluzione ??? Espropiamo la fabbrica e riprendiamo le produzione in autogestione ... qualcosa di radicale si deve pensare e fare se no chiuderanno tutti e l'italia andrà definitivamente a ... "allegre signorine "....
Meditate gente meditate ....
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