14 gennaio 2025
Categoria: Notizie e politica - Tags: acqua, acqua pubblica, BANCHE
Nella foto in alto: le cascate di Iguazu, ai confini tra Brasile e Argentina dove vi sono fra i maggiori giacimenti d’acqua del mondo.
Di Jo-Shing Yang 22 maggio 2014
Si sta accelerando una tendenza preoccupante: le banche di Wall Street e i multimiliardari dell’elite stanno acquistando l’acqua in tutto il mondo ad un ritmo senza precedenti.
Note mega-banche e colossi d’investimento come Goldman Sachs, JP Morgan Chase, Citigroup, UBS, Deutsche Bank, Credit Suisse, Macquarie Bank, Barclays Bank, the Blackstone Group, Allianz, e HSBC Bank, tra le altre, stanno consolidando il loro controllo sull’acqua.
Anche magnati come T. Boone Pickens, l’ex presidente George H.W. Bush e la sua famiglia, Li Ka-shing di Hong Kong, Manuel V. Pangilinan delle Filippine e altri stanno comprando migliaia di ettari di terreno con falde acquifere, laghi, diritti di sfruttamento, aziende di erogazione, azioni in compagnie di ingegneria e tecnologia dell’acqua.
Le seconda tendenza preoccupante è che, mentre i nuovi baroni stanno comprando l’acqua in tutto il mondo, i governi stanno rapidamente limitando la capacità dei cittadini di procurarsela autonomamente (come evidenziato dal noto caso di Gary Harrington, nell’Oregon, dove lo stato ha criminalizzato la raccolta dell’acqua piovana in tre laghetti situati sulla sua proprietà privata, accusandolo di 9 imputazioni e condannandolo a 30 giorni di prigione).
Mettiamo questa criminalizzazione in prospettiva: Il miliardario T. Boone Pickens possiede più diritti di sfruttamento dell’acqua di qualsiasi altro individuo in America, potendo sfruttare circa 250 miliardi di litri l’anno.
Ma l’ordinario cittadino Gary Harrington non può raccogliere l’acqua piovana sui suoi 68 ettari di terreno.
E’ uno strano Nuovo Ordine Mondiale quello in cui i multimiliardari e le banche possono possedere falde acquifere e laghi, ma i comuni cittadini non possono neanche raccogliere l’acqua piovana o la neve disciolta nei loro cortili dietro casa.
“L’acqua è il petrolio del 21° secolo.”
Parola di Andrew Liveris, amministratore delegato dell’azienda chimica Dow. [...] Solo negli USA, l’acqua è un’industria da 425 miliardi di dollari. Nella sua conferenza annuale sui “Cinque rischi principali”, la Goldman Sachs ha affermato che una scarsità d’acqua potrebbe essere, per l’umanità del 21° secolo, una minaccia più grave di quella di cibo e d’energia.
Nel 2012 la Goldman Sachs ha comprato l’azienda Veolia, che eroga l’acqua a 3 milioni e mezzo di cittadini in Inghilterra sudorientale.
Nel 2003, insieme al gruppo Blackstone e ad Apollo Management, aveva acquistato Ondeo Nalco, azienda leader nella depurazione dell’acqua, con 10.000 addetti in 130 paesi.
Nel 2008, sempre la Goldman Sachs ha investito, insieme ad altri fondi, 50 milioni di dollari nella China Water & Drinks, azienda leader tralaltro nella produzione e distribuzione di acqua in bottiglia in Cina. Poiché la Cina soffre di una delle peggiori carenze d’acqua in Asia, il suo settore delle acque in bottiglia è quello che sta crescendo più velocemente al mondo, e sta vedendo profitti enormi. [...]
Il maggiore economista di Citigroup, Willem Buitler, nel 2011 disse che “L’acqua diventerà il bene più importante, di gran lunga più del petrolio, del rame, delle risorse agricole e dei metalli preziosi.” [...]
Nello specifico, una delle opportunità lucrative è la fratturazione idraulica (fracking), in quanto genera una grandissima domanda d’acqua e servizi correlati.
Ogni pozzo richiede dai 10 ai 20 milioni di litri d’acqua, l’80% della quale non può essere riutilizzata perché è 10 volte più salata dell’acqua di mare.
Citigroup raccomanda ai proprietari di diritti di sfruttamento dell’acqua di venderla alle compagnie di fracking anziché agli agricoltori, perché l’acqua per il fracking può essere venduta ad un prezzo 60 volte più alto di quella per l’agricoltura. [...]
La famiglia Bush, nel 2005 e 2006, ha comprato 1.200 km quadrati di terreno alla frontiera tra Bolivia, Brasile e Paraguay.
Il terreno si trova sulla falda acquifera più grande del mondo, dal volume di circa 40.000km cubi.
Si stima che questa riserva sotterranea potrebbe rifornire il mondo intero d’acqua potabile per 200 anni. [...]
Sfortunatamente, la corsa alla privatizzazione dell’acqua è inarrestabile: molti stati hanno difficoltà finanziarie e non sono più in grado di mantenere e aggiornare le loro aziende di erogazione.
Di fronte alle offerte di milioni di dollari da parte di Goldman Sachs, JPMorgan Chase, Citigroup, UBS, ecc., città e stati avranno molta difficoltà a rifiutare le privatizzazioni.
Le multinazionali e le banche di Wall Street avevano preparato e atteso questo momento da anni.
Fonte: Globalresearch
Traduzione: Anacronista
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Denisio
29/05/2014 - 23:33
ah!
L'acqua , bene fondamentale accaparata dai poteri forti? bene, in cambio abbiamo la carta che essi producono, mi sembra equo..
acqua, si potrebbe scrivere un tomo basilare tanto per rinfrescarsi le idee...
Interessante che si sia accennato al fraking tanto per ricordare ancora una volta che importiamo dagli states solo disgrazie .
Non che noi siamo proprio acuti a dire il vero eh? con le nostre colline riempite a monocoltura vinicola da export ci ritroveremo tra non molto a bere solo vino perchè l'acqua sara talmente fertilizzata da andare bene direttamente come pesticida .
E quando dei raggazzini buttano 4 semi di canapa gli si da dei perdigiorno drogati, ignoranti del fatto che le produzioni di canapa potrebbero darci ad esempio un ottimo tessuto, robusto più del cotone richiedendo la metà dell'acqua rispetto al cotone e sopratutto nel rispetto delle falde acquifere SENZA PESTICIDI .
http://www.canapaindustriale.it/tag/cotone/
http://www.canapaindustriale.it/2013/08/21/canapa-vs-cotone-la-resa-dei-conti/
Ma cosa vuoi , i catastrofistio sono coloro che denunciano tali verità non i convenzionalisti che non fanno nulla di nulla per accettarle e cambiare.
peace&Love
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Francesca Salvador
30/05/2014 - 6:58
Caro Denisio, sono quasi vent
Non parliamo poi dell’assurdo proibizionismo che permette le sigarette, droga di stato che crea dipendenze e problemi di salute e proibisce la marijuana scevra di questi problemi, anzi benefica sotto alcuni punti di vista. Ma si sa, vedi sopra, business is business!
Del resto, con un presidente come quello che si ritrovano gli italiani (mi rifiuto di considerare costui come MIO presidente) cosa vuoi pretendere???
I presidenti interessanti ce li hanno sempre gli altri…
http://it.wikipedia.org/wiki/Jos%C3%A9_Mujica
... e adesso, con il PD in europa, preparati! Padoan lo ha detto un paio di gg fa, "collaborazione per accelerare la firma del TTIP".
Se qualcuno non si mette di traverso (e ne dubito visti i pochi poteri del parlamento europeo) sarà l'ennesimo disastro.
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Denisio
30/05/2014 - 8:25
solo ora..
sono daccordo, il proibizionismo ha fatto solo danni e ingrassato le tasche del malaffare ma visti i risultati delle ultime urne (sui quali nutro più di qualche perplessità) agli italiani non interessa se stanno al governo pregiudicati di ogni risma, hanno paura degli strali di un comico che condanna apertamente il capo dello stato, preferiscono la moderazione del bimbetto prodigio detto il rottamatore , che appunto rottamerà l'italia intera, ma ADESSO sembra che qualcuno di importante si svegli e dia ragione a Beppe:
http://www.infiltrato.it/politica/napolitano-ex-fascista-pericolo-per-la-democrazia-la-london-review-of-books-condanna-re-giorgio
In effetti me ne andrei volentieri in Uruguay a piantar canapa !
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Michele Bastanzetti
30/05/2014 - 5:29
CANAPARO
pianta e consuma canapa?
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Francesca Salvador
30/05/2014 - 7:15
Ipotesi
In passato acquistavo anche abbigliamento prodotto con la canapa, ora non me lo posso più permettere visti i costi ancora alti, derivati dalla bassa produzione.
Pensa che qualche anno fa, quando frequentavo il castello, ho cercato di convincere il Conte di Porcia (noto produttore di vini) a introdurre qualche ettaro di piantagione a canapa… inutilmente! ☺ il vino rende troppo.
Resta sempre un mio vecchio progetto… comprare un quintale di semi, riempirsene le tasche di un centinaio di persone, e fare una passeggiata collettiva sul monte Altare e dintorni ☺ ☺ ☺
PS per intendersi, non sono una “fumatrice”, perciò il mio interesse personale per la canapa è solo alimentare e di vera ecologia. Se in futuro dovessi ammalarmi seriamente, allora sì, in quel caso, la assumerei come medicina, per inalazione o resina.
https://www.youtube.com/watch?v=mEqOaOdH7YQ
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Politicamente Scorretto
30/05/2014 - 7:53
E vaiiiiiiiii
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Michele Bastanzetti
30/05/2014 - 9:35
SVELATO IL SEGRETO
PS: ocio, che dà dipendenza...
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Denisio
30/05/2014 - 21:18
Oro blu: l'affare che asseta l'umanità
Recitano i numeri ufficiali dell'Onu, "ogni giorno, circa 6 mila bambini muoiono di sete". Eppure circa 100 miliardi di tonnellate di acqua cadono annualmente sulle terre emerse. Sotto forma di pioggia e di neve, l’acqua si riversa sulla terra, corre nei fiumi e raggiunge il mare: da qui tornerà a evaporare alla fine del grande ciclo.
In realtà solo il 3 per cento di questa gran massa di liquidi è composta di acqua dolce. Il 70 per cento della superficie terrestre è ricoperta d’acqua, ma si tratta per il 97,5 per cento d’acqua salata. Del restante 2,5 per cento, l’acqua dolce da cui dipende l’umanità, tre quarti è condensata in calotte di ghiaccio. E mentre la popolazione del globo terrestre si è triplicata nel corso dell’ultimo secolo, la domanda dell’acqua si è moltiplicata per sette e la superficie dei suoli irrigati per sei.
Un problema da non sottovalutare. Nell’ultimo mezzo secolo l’inquinamento delle falde acquifere ha ridotto di un terzo le risorse idriche. Secondo l'Onu “1 miliardo e 400 milioni di persone vivono già oggi senza acqua potabile. Sono costretti a ricavarne da pozzi salini, putridi o inquinanti. E il loro numero potrebbe raddoppiare nei prossimi anni: entro il 2025 saranno 2 miliardi e 300 milioni”.
L’Unep (un'organizzazione delle nazioni unite) calcola che “nel terzo Mondo la sete uccida ogni anno oltre 4 milioni di persone”. In sostanza: lo sfruttamento dell’acqua si sta trasformando nel ricco affare dell’oro blu. Non a caso, la banca privata elvetica, la Picete, ha lanciato dalla Svizzera i primi fondi di inversione nel mondo basati su 80 valori di borsa di imprese specializzate in acqua. Secondo i calcoli di questa ditta dedita al profitto “la loro resa aumenterà singolarmente nei prossimi 10 anni”.
Lo chiamano “oro blu” e l’assimilazione al petrolio non è affatto casuale. Il fatto è che l’acqua è il business del futuro, anzi del presente. Ai petrodollari a breve si sostituiranno gli idroeuro.
E' tutto calcolato e pianificato a tavolino dai padroni del vapore che intendono schiavizzare definitivamente l'umanità: “Nel 2050 a soffrire di sete sarà una persona su 5, nei prossimi anni la scarsità di acqua potrebbe accendere più conflitti politici che il controllo dei giacimenti di petrolio”.
Così uno studio della Bnl descrive la questione idrica a livello mondiale. Nel documento si rileva che il 40 per cento dell’acqua dolce è concentrato in soli 6 Paesi (Brasile, Cina, India, Russia, Stati Uniti e Canada), mentre il 40 per cento della popolazione mondiale deve affrontare problemi di razionamento.
Se per una famiglia canadese di quattro componenti 450 litri giornalieri sono appena sufficienti, ad una africana ne spettano a malapena 20 litri ogni 24 ore. L’agricoltura intensiva porta a un consumo fuori controllo e un inquinamento senza precedenti.
Alcune multinazionali non esitano a impadronirsi delle falde freatiche, ma incontrano resistenze: in Kerala dove le donne lottano contro la Coca Cola che prosciuga i loro pozzi. In Italia non va meglio, dove le solite multinazionali, a partire dalla Nestlè da tempo si sono accaparrate con pochi spiccioli le risorse idriche (in particolare le sorgenti) dello Stivale.
Per la cronaca: in Basilicata alcune dighe (ad esempio l'invaso del Pertusillo) che dissetano la popolazione anche della Puglia sono inquinate da scarichi dell'industria petrolifera. Lo Stato tricolore e le autorità locali sono al correte della grave situazione, ma fanno finta di niente.
L’11 per cento della popolazione mondiale, quella che controlla l’84 per cento della ricchezza prodotta, consuma l’88 per cento dell’acqua, mentre 80 Paesi con il 40 per cento della popolazione mondiale sopravvivono in uno stato di scarsità idrica calcolata da chi specula a livello mondiale.
L'acqua è un bene naturale che appartiene a tutti gli esseri viventi: la proprietà su di essa è un crimine contro l'umanità, un attentato alla vita,dunque va subito abolita.
Fonte:http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/05/oro-blu-laffare-che-asseta-lumanita.html
http://altrarealta.blogspot.it/2014/05/oro-blu-laffare-che-asseta-lumanita.html
http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/05/oro-blu-laffare-che-asseta-lumanita.html
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Michele Bastanzetti
31/05/2014 - 12:34
SENTI COME CHE 'L CANTA !
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Mario Marangon
01/06/2014 - 13:18
Piove, governo ladro
Ricordo, per evitare abbagli, che all'epoca del nucleare (mi pare anni '80) si diceva che le banche stavano comprando tutti i giacimenti di Uranio.
Ho il sospetto che quello che facciano le banche lo sappiano solo 10 persone al mondo. Nulla di ufficiale è mai stato reso pubblico (o che io sappia) degli accordi dei "Figli di Troika". Si pensa... si immagina... pare... si suppone...
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Mario Marangon
01/06/2014 - 13:35
Acqua, Vittorio e Patto
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