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24 aprile 2024

Treviso

Covid, 2.278 i lavoratori contagiati nel 2020 in Provincia di Treviso

La Marca seconda in Veneto per numero di denunce di infortunio legate al Covid

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

tampone Covid

TREVISO - Nel 2020 sono stati ben 12.735 i lavoratori colpiti dal coronavirus in Veneto. Un numero altissimo di lavoratrici e lavoratori risultati positivi al Covid -19, pari al 9,7% del totale nazionale, che posiziona la nostra Regione al terzo posto a livello nazionale, dopo Lombardia e Piemonte.

In Provincia di Treviso non va meglio: 2.278 le denunce di infortunio legate al Covid -19 raccolte nel 2020 che collocano la nostra provincia tra le peggio in Veneto per numero di contagi. Tra le categorie più colpite quello della sanità e dell’assistenza sociale.

Treviso infatti è seconda dietro a Verona con 3.377 lavoratori colpiti. Seguono Vicenza con 2.187 lavoratori contagiati, Venezia con 1.912, Padova con 1.759 e Belluno che ha registrato 844 lavoratori. Un’emergenza che si aggiunge ad un’emergenza costante nel nostro Paese, ovvero quella degli infortuni e delle vittime nei luoghi di lavoro che il nostro Osservatorio conosce molto bene”.

A colpire in particolare Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, non è solo il numero assoluto delle denunce di infortunio, ma anche la percentuale delle donne coinvolte. “Il 73,7% delle denunce riguarda l’universo femminile – spiega Rossato- una percentuale addirittura superiore a quella della media nazionale del 69,6%”.

Significativo, poi, appare anche l’incredibile incremento delle denunce di infortunio rilevate nel mese di dicembre rispetto a novembre e pari al 49,6% in Veneto. Una variazione doppia rispetto a quella nazionale pari al 25,7%. “Il periodo più critico dell’anno è stato proprio l’ultimo trimestre del 2020 - sottolinea ancora Rossato - questo a conferma della gravità del contagio nella cosiddetta seconda ondata”.

Per quanto riguarda le professioni i più coinvolti sono i tecnici della salute (35,9%) e nell’84% dei casi si tratta di infermieri. Seguono: le professioni qualificate nei servizi socio sanitari e sociali (28,1%), le professioni legate ai servizi personali e assimilati (9,8%) e i medici (6,8%).

 


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Isabella Loschi

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