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04 gennaio 2025

Vittorio Veneto

DRAMMA A TARZO, PADRONCINO SI SUICIDA

Il cadavere rinvenuto dalla figlia 14enne

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

DRAMMA A TARZO, PADRONCINO SI SUICIDA

TARZO – L’ennesimo gesto estremo, un suicidio, segna la Marca Trevigiana. Il fatto è avvenuto ieri, lunedì, a Tarzo.

U. P. 49enne ha deciso di farla finita togliendosi la vita nella sua abitazione di via Introvigne, la strada che sale a Nogarolo. Pare che a spingere l’uomo a compiere questo estremo gesto, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri intervenuti sul posto e sentiti i famigliari, sia stato un problema di salute. Un dolore ad un ginocchio, tale da costringerlo a stoppare il lavoro per circa un mese, avrebbe minato la sua serenità e la sua voglia di vivere.

Il 49enne da un mese circa, per questo problema di salute comunque non grave, non poteva più guidare il suo camion con il quale, come padroncino, era impegnato per conto di un’azienda di elettrodomestici nell’eseguire dei trasporti. Sarebbe dunque stato un problema di salute e il fatto di non riuscire ad accettare di non poter lavorare a farlo chiudere in sé stesso e poi a meditare questo estremo gesto.

Il cadavere del 49enne è stato rinvenuto dalla figlia 14enne nell’abitazione ieri, lunedì, verso le 18. U. P. era sposato, una persona riservata che mai, nemmeno in famiglia, aveva fatto trasparire la volontà di togliersi la vita. I carabinieri, intervenuti ieri sera, non hanno trovato nulla di scritto, quelle poche parole che avrebbero potuto dare una spiegazione al gesto.

U. P. era conosciuto in paese, faceva parte dell’ASD La Vallata MTB ed è proprio in sella alla sua due ruote che si era procurato la contusione al ginocchio. La notizia dell'improvvisa morte del 49enne è stata come un fulmine a ciel sereno per i suoi amici di mountain bike.

«Non lasciava trasparire di avere difficoltà – spiega il sindaco di Tarzo Gianangelo Bof che ha fatto visita ieri e anche oggi alla moglie e alla figlia del 49enne -; un ginocchio gli faceva male tanto che da un mese era a casa. E questo forse gli aveva creato delle apprensioni, come imprenditore, temeva forse per il suo lavoro».

Il sindaco di Tarzo punta il dito contro l’attuale gestione dello stato: «Chi ha responsabilità di governo, me compreso, deve iniziare a pensare cosa serve veramente ai nostri cittadini. Per salvare il sistema bancario non possiamo massacrare la gente. Siamo una repubblica fondata sul lavoro, non sullo spread, debito pubblico o Equitalia e, questo, ce lo dobbiamo ricordare. Dobbiamo aiutare i nostri imprenditori e non trattarli come delinquenti» chiude il primo cittadino rimasto sconvolto per il fatto che ha segnato la sua comunità.

I funerali del 49enne sono già stati fissati: si terranno giovedì alle 16,30 nella chiesa della frazione di Arfanta, dove domani sera, mercoledì, alle 19,30 sarà recitato il rosario.

 


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Claudia Borsoi

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