15 dicembre 2024
- Tags: Francesco Favotto
Il prof. Francesco Favotto, da sempre studioso di economia, con un curriculum ricchissimo, di cui si riportano in calce alcune tappe significative, è stato eletto alla Presidenza di Veneto Banca, dopo una stagione vissuta con qualche difficoltà e disagio. La stessa Banca d'Italia aveva effettuato un'ispezione, al termine della quale sono state dettate alcune prescrizioni.
In questo contesto si colloca la nomina a presidente da parte dell'Assemblea dei Soci, svoltasi il 26 aprile.
La professionalità pubblicamente riconosciuta attraverso le molteplici "chiamate" a livello istituzionale, ci permettono di cogliere un quadro esauriente di quello che bolle in pentola nel mondo delle banche.
1. La nascita e l'evoluzione delle banche cooperative del Veneto, con particolare riferimento a quella di Montebelluna... cosa è rimasto dell'intuizione iniziale dei cattolici fondatori di quelle istituzioni?
Se consideriamo che la Banca Popolare di Montebelluna viene fondata nel lontano 1877 non possiamo non renderci conto di come sia mutato il contesto socio-economico rispetto ad allora. Ciò nonostante, dopo quasi 140 anni, i valori che contraddistinguono Veneto Banca sono rimasti i medesimi. Cito, a titolo di esempio, l’importanza dei soci nella vita dell’istituto, il voto capitario, la vicinanza al territorio, alle sue imprese e alle sue famiglie, la restituzione del valore aggiunto prodotto. Ecco quindi che il sistema valoriale della Veneto Banca di oggi posa le sue basi su quello di allora e ne guida l’operato giorno dopo giorno.
2. Il mutato contesto e l'aggravante della crisi economica odierna spingono verso cambiamenti notevoli, se non proprio sostanziali. Da economista e docente, nella nuova veste di Presidente, in quale direzione ritiene che si possa e debba andare?
L’attuale crisi economica ha avuto un impatto a dir poco devastante sull’economia italiana. Il nostro tessuto imprenditoriale, contraddistinto soprattutto da realtà di piccole e piccolissime dimensioni ha dovuto far fronte da un lato ad un inasprimento delle politiche creditizie da parte delle banche, a loro volta poste di fronte al dilemma solidità- impieghi, dall’altro alla concorrenza proveniente dai paesi emergenti. Se il nuovo contesto competitivo impone alle aziende di rivedere la propria business strategy e sapersi adattare al nuovo contesto, la maggiore selettività creditizia impone agli imprenditori di rendere meno fragili le loro aziende. Al contempo, alle banche viene richiesto di trovare un nuovo equilibrio che contempli crescita degli impieghi, gestione del rischio e ritorno della redditività.
3. La sua chiamata a questo posto di grande responsabilità: come, quando e perché è maturata?
Più che ai tempi in cui è maturata questa scelta vorrei sottolinearne le motivazioni. Come ho avuto modo di dire in passato, ho accettato questo incarico come una responsabilità verso il territorio. Una sfida non solo economico-finanziaria, ma anche sociale. Non avrei mai accettato, infatti, la presidenza di una banca nazionale o d’affari. Sarei rimasto, piuttosto, all’Università. Credo, infine, che gli istituti di credito hanno rappresentato, rappresentano e rappresenteranno anche in futuro il volano della ripresa di una nazione e dei sui territori.
4. Il nuovo Consiglio di Amministrazione, le nuove professionalità, a partire dal suo vice, Alessandro Vardanega, che ha lasciato un buon ricordo a Unindustria...
Il nuovo Consiglio, scaturito dall’Assemblea di aprile, rappresenta professionalità e personalità differenti. Un insieme coeso e integrato che ha una missione molto chiara: consolidare la banca sia sul piano finanziario che reputazionale e prepararla per le nuove sfide europee. Tutti i suoi componenti stanno contribuendo in maniera attiva e con vivo senso di responsabilità per il mandato che l’Assemblea ha affidato loro.
5. Può darci qualche elemento riguardante la semestrale del 2014?
La semestrale appena approvata ha segnato il ritorno all’utile con l’esercizio che si è chiuso con un dato positivo per 8 milioni di euro. Una dimostrazione, questa, della capacità della Banca di reagire e affrontare con determinazione le sfide di un mercato molto incerto. La stessa solidità patrimoniale è cresciuta e oggi, con un CET 1 al 10,46%, guardiamo con maggiore serenità alle prossime sfide europee di ottobre.
6. Di tutto questo ha risentito la Fondazione? Quali sono le azioni promozionali a favore dei giovani, degli studenti e delle scuole del territorio?
Per nulla, Fondazione Veneto Banca ha continuato nella sua attività di sostegno a favore delle comunità dei territori in cui è presente, grazie al costante contributo di Veneto Banca: la onlus ha erogato dal 2012 ad oggi 1,8 milioni di euro. Sociale, cultura, istruzione, ricerca, sanità, tutela e valorizzazione del patrimonio artistico sono i settori in cui Fondazione Veneto Banca interviene. La formazione giovanile è seconda solo al settore della solidarietà, dove vengono concentrate le risorse in questo particolare momento congiunturale: borse di studio, il Premio Mazzotti Juniores e il sostegno a iniziative come le Olimpiadi di Matematica e i Certamina di greco e latino sono solo alcuni esempi dell’impegno della onlus per i giovani.
7. L'aiuto alle aziende e alle famiglie... c'è la percezione comune che le banche non mettano a disposizione quanto potrebbero e dovrebbero dare alle aziende, anche la BCE contesterebbe il minore credito alle due categorie, il che aumenterebbe il peso della crisi sulla società di riferimento.
Sarebbe scorretto non ammettere che non si sia registrata una stretta creditizia e in questo le nuove regole non hanno certamente aiutato le banche ad allargare i cordoni della borsa. Ciò nonostante, se guardo a Veneto Banca, il nostro istituto ha continuato a stare vicino ai propri clienti anche in questo periodo. Nel semestre appena concluso gli impieghi sono cresciuti di oltre il 2% rispetto allo scorso anno, attestandosi oltre i 25 miliardi di Euro. Per converso anche gli imprenditori devono fare la loro parte, rendendo più solide le loro aziende, patrimonializzandole e diversificando le fonti di debito.
8. Ha ancora senso la presenza di realtà"esterne", quali la banca "Apulia", per esempio? che peso ha in tutto il sistema di Veneto Banca?
Banca Apulia rappresenta un valore strategico per il nostro Gruppo. La presenza in un territorio qual è la Puglia e il Sud in generale sono di fondamentale importanza per la nostra crescita. A questo proposito le ricordo le enormi potenzialità che quei territori hanno e avranno in futuro in ottica di turismo e rilancio del nostro Paese, un tema molto caro e più volte ribadito anche dal nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
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Francesco Favotto nato nel 1947, trevigiano di Castelfranco Veneto, è Professore di Economia Aziendale presso la Facoltà di Economia dell'Università di Padova.
Partito a 17 anni nel 1965 con una borsa di studio di Intercultura per un anno di scuola superiore a Saint Louis, Missouri (USA), ha dato a tutta la sua carriera un'impronta internazionale.
Dopo la laurea in Economia e Commercio a Cà Foscari, Venezia, ha lavorato in Finlandia e Svezia e ha approfondito gli studi presso le Scuole di Management di Berkeley in California e del MIT di Boston.
Nel 1971 inizia ad insegnare economia aziendale presso l'Università di Padova, ateneo in cui ricopre nel corso degli anni diverse cariche: Direttore di Dipartimento, Preside di Facoltà e ProRettore. Nel 2002 ha avviato con l'Università del Michigan, Dearborn, una Scuola estiva di Management e con l'Università di Versailles un "Master internazionale in Business and Management", specializzazione Profumeria e Cosmetica. Attualmente è anche presidente del Corso di Laurea interfacoltà in "Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione", membro del Consiglio Universitario Nazionale (CUN) e consigliere di amministrazione in alcune società.
Incarichi Istituzionali
1997-2003: preside Facoltà di Economia
2003 (Novembre)-04 (Maggio): prorettore al Bilancio
2002-2006: co-Direttore dell'"International Summer Program in Management" (ISPM) ad Ann Arbor, Michigan, Usa, in "Business Strategies & Procedures for Growth: European vs. American Approaches" fra Facoltà di Economia di Padova e School of Management di Michigan-Dearborn
2003-2009: presidente del consiglio di Corso di Laurea Magistrale in Economia e Diritto, Facoltà di Economia
2001: direttore "Master in Business and Management" (interfacoltà Economia e Farmacia, in inglese, studenti e docenti internazionali,
abbinato all'"European Fragrance and Cosmetic Master", biennale, fra Università di Padova e di Versailles Saint Quentin en Yvelines
con l'Institut Supérieur International du Parfum, de la Cosmétique et de l'Aromatique Alimentaire, ISIPCA, Parigi)
2007: membro del Consiglio Universitario Nazionale, presidente Commissione Permanente "Programmazione"
2009: presidente del consiglio del Corso di Laurea Interfacoltà Economia, Agraria, Lettere e Filosofia in "Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione"
2011: direttore Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali "Marco Fanno"
Altri Incarichi
2005: membro del consiglio direttivo Accademia Italiana di Economia Aziendale (AIDEA)
2005-2011: membro del Consiglio di Amministrazione dell'Associazione Intercultura Onlus (Presidente 2010-2011)
2006: membro dell'Organo di Vigilanza della SEC Servizi Scpa
2011: membro del Consiglio di Amministrazione di AFS USA Intercultural Programs (New York)
Pietro Panzarino - Vicedirettore
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Politicamente Scorretto
22/09/2014 - 20:40
Per il Sig. Favotto
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Francesca Salvador
23/09/2014 - 13:01
Ridere o piangere?
Cit.
"... Ciò nonostante, dopo quasi 140 anni, i valori che contraddistinguono Veneto Banca sono rimasti i medesimi."
Se era una battuta, lasciamo perdere, in caso contrario... non so se ridere o piangere!!
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Politicamente Scorretto
23/09/2014 - 15:48
Effettivamente
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Politicamente Scorretto
23/09/2014 - 21:53
Battutone!
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francescocecchini
24/09/2014 - 11:37
ANONIMO POLI E LA FINANZA.
Chi crede a quello che scrivi?
Dedicati piuttosto al fenomeno socio culturale dei writers di Vittorio, con i quali collabori.
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Politicamente Scorretto
24/09/2014 - 12:13
X Checchino
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francescocecchini
24/09/2014 - 13:11
Poli innervosito.
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Politicamente Scorretto
24/09/2014 - 13:36
Sono molto innervosito
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francescocecchini
24/09/2014 - 14:00
POLI, IL BLOGGER ED WRITER
Insisti a chiedere, oltre ad essere patetico sei divrtente.
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francescocecchini
24/09/2014 - 14:10
ANONIMO POLI SEMPRE PIU' NERVOSO ED IGNORANTE
Non ho nessuna denuncia per stalking. Comunque non dare sempre prova di ignoranza; si dice stalking e no stalkeraggio.
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Politicamente Scorretto
24/09/2014 - 20:13
Diffamaggio e stalkerismo
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francescocecchini
24/09/2014 - 11:41
ALL' ATTENZIONE DEL VICEDIRETTORE PANZARINO.
ASPARTAME, APRI BENE LE ORECCHIE: OGNI VOLTA CHE MI INCROCI O TI INCROCIO RICODERO' CHE SEI AUTORE DI UN ' APOLOGIA DI REATO. PRENDI IN CONSIDERAZIONE CHE VIA RASELLA E' STATA DICHIARATA DALLA CORTE COSTITUZIONALE ITALIANA UNA LEGITTIMA AZIONE DI GUERRA. CORAGGIOSO ED ANONIMO ASPARTAME, NON E' UNA PROVOCAZIONE NEI TUOI CONFRONTI, MA UN'INFORMAZIONE AI LETTORI DI OGGI TREVISO:
PROCEDERE O MENO NEI TUOI CONFRONTI DIPENDE DA OGGI TREVISO CHE CONOSCE IL TUO NOME COGNOME: INFORMERO' SOLAMENTE CHE INSISTI A DIFENDERE LA TUA POSIZIONE. CHIARO?
APOLOGIA DI REATO IN UN COMMENTO SU OGGI TREVISO RIGUARDO LA MANIFESTAZIONE IN CANSIGLIO DEL 14 SEETTEMBRE 2014
12-09-2014 - Montebelluna
Francesco Cecchini | (6)
APOLOGIA DI REATO IN UN COMMENTO ALL' ARTICOLO SULLA MANIFESTAZIONE DEL CANSIGLIO CON DON CIOTTI:
SEGNALO IL COMMENTO DELL' ANONIMO ASPARTAME APPARSO SU OGGI TREVISO I OGGI, DI CHIARA IMPRONTA FASCISTA.
SE SI CONSIDERA POI CHE VIA RASELLA E' RICONOSCIUTO DALLA CORTE COSTITUZIOALE COME UN LEGITTIMO ATTO DI GUERRA L' AFFERMAZIONE DI ASPARTAME E' APOLOGIA DI REATO
ASPARTAME IN BLOG E' UN ANONIMO CHE SI CELA DIETRO UNO PSEUDONIMO, MA OGGI TREVISO CONOSCE NOME E COGNOME ED INDIRIZZO. STO INVIANDO LA MIA NOTA ALL' ANPI ED ALLE ORGANIZZAZIONI DEMOCRATICHE DI VITTORIO.
aspartame
12/09/2014 - 8:40
CECCHINERIE , BANALITA' : DAL DEVOTO OLI: "STRONZATE"
se dei tizi, non inquadrati in un esercito regolare, senza divisa, si possono permettere attentati contro un esercito regolare, fino a qualche tempo prima nostro alleato, evitando di pagarne le conseguenze allontanandosi e semplicemente mescolandosi alla folla, sicuri di non essere identificati, (lasciando che altri paghino al posto nostro per le nostre bravate, per le quali non paghiamo nessuna conseguenza, veri atti di eroismo (!?)) si deve ammettere allora che i militari regolari possano rivolgere alla stessa popolazione pari "gentilezze" !
Fossi stato al posto di Kappler, in caso di attacco proditorio rivoltomi da civili, avrei fatto una vera strage, altro che 335 detenuti (buona parte già condannati a morte in attesa di esecuzione)
Roma adesso avrebbe la popolazione di Tarzo......
Americani ed inglesi non hanno esitato a bombardare le città tedesche abitate da soli civili, Colonia e Dresda hanno avuto molte più vittime di Nagasaki ed Hiroscima insieme.......nessuna protesta !!! Nessun processo.
Kappler è stato condannato per l'uccisione di 5 (cinque) civili, in quanto il tribunale ha ammesso che gli altri 330 erano stati regolarmente fucilati in ossequio a norme accettate.
Cecchini, lei è uno strazio d'uomo. Che pena, ci vorrebbe una norma speciale anche per lei, ed un Kappler moderno che.....
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