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09 gennaio 2025

Nord-Est

Funerali di Giulia, Valdegamberi: "Una telenovela, è stato uno show mediatico"

Il consigliere regionale della Lista Zaia: "L'obiettivo è enfatizzare questo caso"

| Ansa |

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Funerali di Giulia, Valdegamberi:

VENEZIA - "Ne sono state ammazzate tante di ragazze e di donne e nessuno ne parla mentre le televisioni stanno facendo diventare questo caso una telenovela nazionale". Lo afferma ad Affaritaliani.it Stefano Valdegamberi, consigliere regionale veneto della Lista Zaia che qualche giorno fa, per il suo post sui social nel quale criticava le parole di Elena Cecchettin aveva scatenato molte polemiche, commentando i funerali di Giulia Cecchettin "trasmessi in diretta da molte tv nazionali in uno show mediatico senza precedenti". "Temo che l'obiettivo sia quello di enfatizzare questo caso, senza dubbio gravissimo - aggiunge -, strumentalizzarlo e far approvare qualche legge assurda come l'educazione sessuale nelle scuole, dimenticandoci che il problema è un altro.

I primi risultati, sull'onda dell'euforia emotiva sono già stati raggiunti: politici che si scusano di essere uomini, altri che stanziano fondi per educare contro il patriarcato. Non vorrei che diventasse un alibi per sdoganare la teoria gender nella scuola, buttata fuori dalla porta cerca di rientrare dalla finestra - prosegue Valdegamberi -, In Consiglio regionale ci sono risoluzioni che impegnano la giunta veneta davvero assurde. Una del Pd che invita addirittura a modificare l'uso del linguaggio. Altre di Forza Italia e Lega spostano la soluzione nell'educazione a scuola quando il problema invece sta altrove".

"E' tutto strano in questa vicenda e soprattutto come viene strumentalizzata mediaticamente e politicamente - insiste Valdegamberi -. Vogliono che gli uomini chiedano scusa per il solo fatto di essere uomini" ma "la violenza ha diverse forme e non esiste l'uomo cattivo e la donna buona o viceversa. Questa è una pericolosa ideologia e se dici qualcosa di diverso come faccio io subito ti attaccano e ti mettono alla gogna. Si cerca di criminalizzare l'uomo e la figura paterna evocando inesistenti culture patriarcali, è un'ideologia che peggiora e non migliora la situazione". Secondo il consigliere regionale "l'educazione" va fatta "a casa", mentre "alla scuola spetta la formazione. L'annullamento della meritocrazia nella scuola, la mancanza di rispetto verso gli insegnanti, i ricorsi al Tar perché bocciano tuo figlio, contribuiscono a creare giovani incapaci di accettare la sconfitta nella vita. Si cresce con i no e non con i perenni si".

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