INDESIT: GLI OPERAI IN PROVINCIA
Muraro ha convocato il vertice per discutere con lavoratori e sindacati. Pessimista Confortin (Uil), più ottimista Barbiero (Cgil)
| Laura Tuveri |
TREVISO/REFRONTOLO – Gli operari della Indesit, molti dei 95 che quasi sicuramente perderanno il posto di lavoro, ieri mercoledì 7 luglio hanno manifestato la propria rabbia presso la sede della Provincia, alla presenza del presidente Leonardo Muraro, e delle rappresentanze sindacali. Gli operai dello stabilimento di Refrontolo della Indesit erano rappresentati da Gaetano Casalaina.
La vicenda, che coinvolge anche un altro stabilimento in Lombardia, verrà affrontata anche nel vertice nazionale che si svolgerà venerdì 9 dove si confronteranno lavoratori, vertici di Indesit, Governo e sindacati. L’azienda non demorde e pare decisa a portare avanti il suo progetto di licenziamento.
Oggi oltre a Muraro hanno accolto i lavoratoti anche il sindaco di Refrontolo, Mariagrazia Morgan, la rappresentanza sindacale Cgil (Paolino Barbiero), Cisl (Franco Lorenzon) e Uil (Antonio Confortin), i rappresentanti Rsu di Fiom e Fim-Cisl (Loris Scarpa e Paolo Agnolazza), la rappresentante della Regione Veneto, Paola Fusetti e i delegati di Unindustria, Gianpietro Breda e Mauro Ceccon, e il direttore delle relazioni istituzionali di Indesit, Gaetano Casalaina.
“Solo nel 2010 il nostro territorio ha visto 3009 lavoratori interessati dalla Cigs e 3159 licenziati. Ma non solo, nel nostro territorio ci sono oltre 80 milioni di mq di territorio destinato i capannoni. Il territorio ha già dato. Bisogna allora dire basta alle politiche anni 60 delle multinazionali. Bisogna dare qualità al lavoro e non scappare dove costa meno. Credo sia giunto il momento che qualcosa ritorni anche ai trevigiani.
Questo incontro, complementare alla vertenza che verrà discussa a livello nazionale nei prossimi giorni, l'ho richiesto proprio per definire, prima delle trattative, la nostra ferma opposizione alla chiusura dello stabilimento. Infatti, abbiamo chiesto di mantenere la presente realtà lavorativa – ha commentato Muraro.
Il presidente fa sapere di aver prospettato all’azienda delle soluzioni possibili, tenendo conto che stiamo parlando anche del distretto dell’Inox Valley, dove si trovano numerose aziende che lavorano con i pezzi prodotti dalla multinazionale, che ci sono macchinari e professionalità altissime che non possono essere perse. Ma in questa fase di confronto si può solo rimarcare la nostra unità d’intenti”. Pessimista Confortin che non vede vie d’uscita, più ottimista, invece, il segretario della Cgil, Barbiero.