26 novembre 2024
- Tags: obesità, malnutrizione, obesity day
Eva Da Ros | commenti |
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Viviamo in un paradosso per cui a milioni di persone malnutrite corrispondo milioni di persone obese. Paradosso nel paradosso anche l'obesità può associarsi a malnutrizione con corpi iperalimentati ma scarsamente nutriti. Ecco il risultato del cibo industriale, si fagocitano quintali di cibo spazzatura colmo di zuccheri, privo di fibre, arricchito di grassi idrogenati e additivi, ma carente dei nutrienti che servono a far funzionare le nostre cellule.
Si celebra oggi l'OBESITY DAY promosso dall'Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica per sensibilizzare i cittadini sul tema scottante del dilagante sovrappeso. In tutta Italia iniziative e proposte per aumentare la consapevolezza del proprio stato nutrizionale, aiutando le persone a fare il primo passo verso la salute.
Il coordinatore dell'evento, prof. Fatati, aggiunge che non sono solo le persone con evidente eccesso di peso ad essere a rischio di malattie cardiovascolari, ma anche coloro definiti magri, metabolicamente obesi o obeso normopeso "il cui BMI rientra nei valori, ma che hanno anomalie metaboliche e tendono ad accumulare grasso nella zona mediana del corpo - il che quasi sempre, si riflette negativamente sull’incidenza delle patologie cronico degenerative. La composizione corporea e l’assetto endocrino metabolico sono più importanti dei nostri chili."
In un turbinio di diete e programmi dimagranti vorrei farvi riflettere sul fatto che non serve massacrarsi di diete ipocaloriche, semidigiuni e sostituiti dei pasti. La natura ha previsto che il nostro corpo si mantenga in un salutare normopeso, a patto di ricevere i segnali affinchè questo avvenga. Quali sono questi segnali? Si chiamano leptina, adiponectina, GH, melatonina e molti altri.
Ormoni che si regolano sul ritmo luce-buio, sulla disponibilità di cibo, sullo stimolo indotto dall'attività fisica. Ormoni che stimolano o rallentano il metabolismo, che inducono la ripazione notturna dei tessuti o l'accumulo di grasso in presenza di eccesso alimentare. Insomma, le calorie sono sorpassate. E' più importante recuperare una qualità dei cibi adeguata, una distribuzione dei pasti che segua il naturale ritmo del nostro metabolismo (veloce al mattino, lento la sera), una percezione corretta di fame e sazietà, una gestione corretta delle emozioni.
In una vita media di 80 anni mangiamo dalle 30 alle 80 tonnellate di cibo. Cosa mangiamo fa sicuramente la differenza.
Eva Da Ros
Dietista con perfezionamento nel trattamento dell'obesità e master in disturbi dell'alimentazione in età evolutiva. Da alcuni anni studio con interesse l'alimentazione vegetariana.
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