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24 novembre 2024

Nord-Est

Jesolo, allarme rettile in spiaggia: biscia d’acqua dolce recuperata dai veterinari

A segnalare il rettile lungo 70 centimetri al bagnino sono stati i turisti che avevano notato l’animale

| Roberto Silvestrin |

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jesolo serpente spiaggia

JESOLO - A segnalare il rettile lungo 70 centimetri al bagnino della torretta 14, arenile del 10° accesso in spiaggia di via Bafile, durante il suo servizio di monitoraggio e salvamento in spiaggia, sono stati i turisti che avevano notato l’animale. La biscia d’acqua, in realtà completamente innocua per gli esseri umani, stava attraversando l’arenile, ma durante il suo tragitto era stata notata da alcuni presenti che si erano allarmati.

 

I turisti infatti, non conoscendo le specificità del rettile e nemmeno la sua pericolosità effettiva, non osavano avvicinarsi e nemmeno percorrere il tratto di spiaggia dove era appena passata la biscia d’acqua. Per questo è stato richiesto l’intervento degli esperti veterinari del Tropicarium Park, il parco zoologico riconosciuto dal Ministero dell'Ambiente allestito a Jesolo, al palazzo del turismo PalaInvent di piazza Brescia, ospitando esemplari di 100 specie animali, soprattutto esotiche, alcune addirittura estinte o in via di estinzione. “Conosciuta col nome comune di Natrice Tassellata (nome scientifico Natrix tessellata) è da sempre presente nei nostri habitat” spiega il coordinatore scientifico del Tropicarium Park di Jesolo, esperto di erpetofauna, Paolo Zorzi “quella recuperata e reimmessa in natura era delle dimensioni intorno ai 70 cm, quindi possiamo affermare che era un esemplare adulto. Si tratta di un animale in genere molto legato all'acqua dolce. In questo caso probabilmente era sulla sabbia per termoregolarsi, considerato anche il repentino calo delle temperature dell'ultima settimana. Non è per nulla aggressiva: questo esemplare ad esempio si è limitato a gonfiarsi per apparire più minacciosa, soffiare per intimorire e a rilasciare un odore molto sgradevole e pungente”.

 

“Abbiamo recuperato e preso in custodia l’animale” spiega il coordinatore scientifico del Tropicarium Park, Paolo Zorzi “giusto il tempo di constatare il suo stato di salute mediante una accurata visita veterinaria con l’intenzione di rilasciarlo il prima possibile in modo da crearle il minor stress da cattura. L’animale in quella zona della spiaggia sarebbe stato infastidito e per questo lo abbiamo reimmesso in natura in un’area più tranquilla dello stesso comune”. “Da quattro anni Tropicarium Park ha la qualifica ministeriale di parco zoologico ospitando gli animali esotici recuperati sul territorio” aggiunge il direttore scientifico di Tropicarium Park, Diego Cattarossi, “ruolo che ci permette di fare divulgazione didattica per le scuole sulla fauna marina nazionale ed estera, collaborare a progetti di ricerca con le università, ma soprattutto che riveste un'importanza fondamentale in quest'epoca come banca genetica di tutte le specie, soprattutto per favorire la riproduzione delle specie in pericolo d'estinzione con l'aiuto di altri partner europei e mondiali”. OT

 



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Roberto Silvestrin

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