Mangiamo "italiano"!

Emergenza sanitaria: sulla tavola è il momento dei "nostri" prodotti

| Giampiero Rorato |

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TREVISO - Questo brutto momento passerà, si spera presto, come sono passati i tanti brutti momenti che hanno caratterizzato e continuano a segnare la storia dei popoli, anche nel nostro Veneto.

A difesa della nostra salute stanno operando con competenza e dedizione assoluta medici, infermieri, personale tecnico e amministrativo dei nostri ottimi ospedali e i nostri medici di famiglia, considerando, come afferma la nostra Costituzione, tutti uguali, ricchi e poveri, autorità e semplici cittadini, giovani e anziani, le persone qui nate e quelle immigrati da altre parti.

Poi c’è l’aspetto economico. Se siamo tutti chiusi in casa anche le fabbriche sono chiuse, gli artigiani sono senza lavoro, la produzione è ferma.

In questo momento è da accogliere l’intelligente invito della Coldiretti Veneta e Trevigiana di “mangiare italiano”, per dare una mano ai nostri agricoltori in difficoltà, con il vantaggio di avere prodotti sicuri, sani, nati vicino e non in qualche altra parte del mondo.



La solidarietà internazionale c’è comunque, ma questo è il momento di scegliere prodotti italiani, possibilmente ottenuti da aziende vicino a casa nostra o il più vicino possibile, guardando alla qualità.

Nel Trevigiano abbiamo in ogni paese bravi ortolani, seri produttori di frutta, poi nella Pedemontana e nel Montello bravissimi produttori d’olio extravergine d’oliva, fra i migliori d’Italia. Fra poco abbiamo gli asparagi di Cimadolmo e di Badoere, e poi gli stupendi carciofi violetti di Sant’Erasmo, di Cavallino.



Poi c’è il pane: scegliete quello dei forni artigiani, fatto con coscienza e sapienza dai nostri bravissimi panettieri. Questo pane nasce da una biga preparata la sera prima, poi confezionato di notte, cotto verso il mattino per essere pronto, ancora caldo, quando si apre il negozio.

I nostri panettieri sono ancora gli unici a lavorare di notte per noi, per garantirci un pane ottimo, nel formato che più ci piace, con farina di grano pura o integrale, profumato, fragrante, meraviglioso.

In questo periodo che ci auguriamo passi presto, mangiare trevigiano, veneto o comunque italiano, è non solo un atto di forte solidarietà verso i nostri agricoltori e artigiani del cibo, che hanno grande necessità per poter continuare ad operare; ma è interesse nostro, perché la nostra salute dipende molto da quello che mangiamo e i cibi nostri sono sicuri, sani, buoni.

 



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Giampiero Rorato

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