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24 gennaio 2025

Treviso

MEGASTORE IN CENTRO, LIBRAI ALLARMATI

Chiedono al sindaco di salvaguardare il patrimonio e di dare a tutti le stesse opportunità di espansione

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

MEGASTORE IN CENTRO, LIBRAI ALLARMATI

Treviso - Canova Librerie scrive una lettera al sindaco di Treviso allarmata dalla notizia di un prossimo insediamento di una nuova libreria megastore nel Centro storico di Treviso, “un nuovo concorrente con una marcia in più: una superficie più che doppia di quella che agli altri è concessa dalla attuale urbanistica comunale”.

Dopo essersi consultato con i collegi il direttore Giovanni Galli manda una missiva a Giampaolo Gobbo. “Una sorprendente campagna di stampa ha anche voluto contrapporre l’immagine di piccoli negozi angustiati da penuria di mezzi e probabilmente anche di progetti. Lei sa che non è così.

Le librerie di Treviso si sono continuamente rinnovate e attrezzate con i migliori assortimenti, tecnologie e allestimenti, oltre a poter vantare – in una tradizione che nel nostro caso continua da oltre 150 anni – veri librai, di comprovate capacità professionali e che sono un importante patrimonio della città. Tutto ciò nel rispetto delle attuali norme che limitano le dimensioni delle superfici commerciali nel Centro storico”.

I librai scrivono anche che l’Amministrazione decidesse di rimuovere queste limitazioni, attualmente motivate da compatibilità urbanistiche, “si vedrà che tutti abbiamo, da tempo, piani nel cassetto per assicurare un servizio ancora migliore e più ricco. Alcuni del resto hanno ovviato alle attuali limitazioni con iniziative fuori città, realizzando anche strutture ampie e di eccellenza a livello nazionale”.

I librai trevigiani, pur ammettendo che gli affitti in centro sono particolarmente alti, si dicono pronti alla sfida per affrontare nuovi sviluppi. “Per il Centro di Treviso, una evoluzione della competitività commerciale è senz’altro auspicabile, ma deve avvenire a mezzo dell'eventuale modifica degli strumenti regolamentari vigenti, onde dar modo in primo luogo agli operatori – commercianti e proprietari di immobili – di attrezzarsi adeguatamente in un quadro di mercato aperto e di regole certe”.

La lettera fa riferimento alle Legge Regionale sul commercio che favorisce in primo luogo lo sviluppo delle attività già operanti, il cui radicamento deve essere considerato un valore aggiuntivo e una garanzia di continuità. “Purtroppo, tornando al nostro caso, si sta delineando una situazione opaca, in cui a qualcuno sarebbe permesso di operare con spazi più che doppi di quanto da tempo consentito sulla piazza di Treviso, con un evidente vantaggio a fronte di altrettanto evidenti danni per gli altri. Per chiarezza: ben venga la concorrenza, purché a pari condizioni nel rispetto delle regole”.

La lettera si conclude con un accorato appello affinché Gobbo “considerari con attenzione la situazione di un ramo particolare e delicato del commercio che a Treviso opera con soddisfazione e apprezzamento di cittadini e colleghi commercianti e di certo arricchisce l’esperienza e l’interesse dello “shopping” nel Centro Storico”.

 



Laura Tuveri

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