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19 aprile 2024

Cronaca

I messaggi in chat tra Giulia e il suo assassino

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Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello

È un oscuro capitolo che si apre nelle cronache giudiziarie del nostro Paese, una storia che riporta alla mente i tristi e drammatici casi di cronaca nera. Alessandro Impagnatiello è stato arrestato dopo aver ucciso e cercato di occultare il cadavere della sua compagna Giulia Tramontano, una giovane donna di 29 anni, incinta di sette mesi. Le indagini hanno portato alla sua confessione, rivelando un tragico susseguirsi di eventi che hanno portato a questa tragica conclusione.

I messaggi in chat tra Alessandro e Giulia, mostrano una relazione in profonda crisi. Nel messaggio inviato il 25 maggio, solo due giorni prima dell'omicidio, Alessandro scrive a Giulia con parole piene di rabbia e frustrazione: "Veramente prima ancora di far nascere un bambino tu vuoi già dividerci? Vuoi farlo nascere con due genitori già separati? Ma che madre sei!". Queste parole sono un riflesso del suo malessere e dell'incapacità di gestire la fine della relazione.

Giulia, che aveva scoperto i tradimenti e le menzogne del suo compagno, aveva deciso di lasciarlo. In un messaggio concitato, chiedeva ad Alessandro di accettare la sua decisione e di chiudere definitivamente quel capitolo della loro storia: "Accetta la mia decisione e chiudiamo il discorso", scriveva Giulia, spiegando la sua necessità di non vederlo più come il suo compagno per poter trovare la pace interiore. Proponeva, però, di continuare a condividere la casa finché fosse stato necessario.

Le risposte di Alessandro mostrano un uomo in preda all'ira e al disorientamento: "che madre sei?", ribatteva. Giulia, in tono che alla luce dei fatti suona sarcastico, rispondeva: "L'importante è che tu sia un buon padre, io penso a me, tranquillo". Un'accesa discussione seguiva sul modo in cui stessero parlando di fronte alla presenza del bambino in grembo tanto che Alessandro scriveva: "Ma ti sembra normale parlare così con un bambino in pancia?". Giulia, esasperata, replicava: "Non mi sembra normale far arrivare invece una persona a questo limite". Purtroppo, queste parole avrebbero rappresentato l'ultimo dialogo tra i due prima del tragico epilogo.

L'omicidio di Giulia Tramontano e del suo bambino rappresenta una ferita aperta nella nostra società. È un evento che ci costringe a riflettere sulla fragilità delle relazioni umane e sulla necessità di gestire le tensioni e i conflitti in modo pacifico e rispettoso.


Oggi, mentre la giustizia segue il suo corso e Alessandro Impagnatiello è chiamato a rispondere delle sue azioni, la memoria di Giulia e del suo bambino rimarrà impressa nelle menti e nei cuori di coloro che sono stati toccati da questa tragedia. 

 

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